A Pechino è Fognini show. In semifinale sfiderà Nadal

Fabio Fognini ha battuto per 6-1 2-6 6-2, in un'ora e 28', l'uruguaiano Pablo Cuevas, qualificandosi così per le semifinali a Pechino, in cui affronterà Rafa Nadal. Il 28enne ligure, numero 28 del tennis mondiale, è partito sparato contro l'uruguaiano, più vecchio di un anno e nove gradini più in basso nel ranking, che nel primo turno aveva eliminato a sorpresa il ceco Tomas Berdych, numero 5. Nel secondo set, break nel secondo e nell'ottavo game per Cuevas, che sbaglia molto meno rispetto alla prima frazione e approfitta di un calo dell'avversario. In avvio di terzo set, dopo tre break di fila, Fabio mantiene la battuta e si porta sul 3-1; per poi volare, anche grazie a un altro break, verso la vittoria, la quarta in cinque sfide con Cuevas. Fognini era approdato ai quarti superando lo slovacco Martin Klizan e il belga David Goffin, che nel match d'esordio aveva eliminato Andreas Seppi. Il terzo azzurro in lizza nel China Open - torneo Atp 500, con montepremi di circa 2,7 milioni di dollari, che si disputa "combined" con l'omonimo Wta Premier sul cemento nel Beijing Olympic Park nella capitale cinese -, Simone Bolelli, è stato sconfitto nel primo turno dal numero 1 del mondo, il serbo Novak Djokovic, campione in carica e cinque volte vincitore a Pechino.

Domani, dunque, Fognini sfiderà, per la quinta volta quest'anno, Nadal, che si è imposto per 3-6 6-4 6-3 sullo statunitense Jack Sock. Il 29enne maiorchino, numero 8 del ranking, è in vantaggio 5-3 nei precedenti, ma nel 2015 il bilancio è 3-1 per il campione di Arma di Taggia, che ha perso solo in finale ad Amburgo, il 2 agosto. Nel resto della stagione, tre vittorie prestigiose: il 21 febbraio in semifinale a Rio de Janeiro, il 23 aprile negli ottavi di finale a Barcellona e il 5 settembre nel terzo turno degli Us Open, quando il ligure è riuscito a rimontare dopo aver perso i primi due set contro il mancino di Manacor (impresa riuscita in precedenza solo a Roger Federer 11 anni fa). 

comments powered by Disqus