Il Gran Premio di Merano al tedesco Kazzio montato da Cevin Chan

di Beppe Bonura

Lo scandalo Volkswagen non turba lo sport made in Germania. E così mentre le Mercedes si aggiudicano il Gran Premio di Suzuka, un cavallo tedesco dal nome quantomeno singolare, Kazzio,  conquista il Gran Premio di Merano. Esotico il fantino che lo porta in trionfo: Cevin Chan, driver di sangue malaysiano. A completare il podio due francesi: Marinas autore di un fantastico finale in recupero, e Ole Companero. Primo degli italiani, un generoso Frolon.

Fin qui il dato tecnico di questa edizione numero 76 della più amata classica dell'ostacolismo. Ma da sottolineare c'è anche l'aria di cambiamento lagata all'arrivo, tre stagioni fa, della nuova società di gestione, la «Merano Galoppo srl» guidata dall'imprenditore Gianni Martone. A lui va riconosciuto il coraggio, all'epoca al limite dell'incoscienza, di aver preso nelle mani «assieme ad un gruppo di amici» un ippodromo ormai agonizzante, travolto dalla profonda crisi del settore e anche da una certa stanchezza nella gestione dell'impianto. «Sono napoletano - racconta Martone- e sono arrivato a Merano 40 fa, rimanendo subito affascinato dall'ippodromo. Per questo, quando ho visto che rischiava di finire accantonato, mi sono fatto avanti per pura passione, sapendo che il percorso sarebbe stato in salita. E forse alla fine è stato ancora più dura di quanto immaginassi, ma ora comincio a togliermi delle soddisfazioni. Al Gran Premio di domenica c'erano 10mila persone e molti ospiti provenoenti dall'estero. E anche le riunioni precedenti hanno registrato affluenze molto buone. Maia ha un grande potenziale, soprattutto turistico. Ci sono milanesi, romani, tedeschi che soggiornano qui riempiendo gli alberghi per assistere alle corse dell'ippodromo». Una calamita per gli appassionati, ma non solo sottolinea Martone. «Gli appassionati non bastano, per far vivere una struttura complessa come l'ippodromo bisogna attirare un pubblico più vasto, offrendo sempre qualcosa di più. In questo Gp è tornato lo spettacolare Caroselo dei Carabinieri e abbiamo rispreso la collaborazione con il WineFestival. Coinvolgere il territorio e le sue risorse è fondamentale». Fondamentale è anche offrire un immagine di richiamo. Quest'anno per la gioia degli appassionati sono tornati i francesi che contano e scuderie titolate di 5 nazioni. «Certo, l'immagine fa richiamo. Per il Gran Premio abbiamo avuto fra gli altri anche la televisione inglese e il più importante giornale di cavalli del Regno Unito, che viene letto anche dai reali. Ebbene ha dedicato all'ippodromo e a Merano tre ampi servizi. Insomma un bel volano per il nostro turismo». 

Quanto all’impianto, presto inizieranno dei lavori per la riqualificazione di un settore importante delle tribune. Verranno fatti insieme con il Comune di Merano, che di Maia è il proprietario. Ma per Gianni Martone e il suo gruppo ora la sfida più importante è ristabilire un rapporto nuovo e fattivo con lo Stato, che da tempo si è defilato dal sostegno diretto del settore ippico. «Penso che l’unica via praticabile a questo punto sia quella della privatizzazione - conclude il presidente di Merano Galoppo - con una associazione di gestori che possa governare il settore e rapportarsi in maniera diversa con la mano pubblica. La nostra società è in prima fila in questa nuova e importante sfida».

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