A Wimbledon trema Djokovic contro Anderson Deve riprendere dal quinto set per centrare i quarti

Tutto secondo pronostico o quasi nel singolare maschile mentre continuano le sorprese, Serena Williams a parte, nella competizione individuale femminile. È quanto emerge, in sintesi, al termine della settima giornata di gare sui gloriosi e storici prati inglesi teatro di Wimbledon. Tre ore non bastano a Novak Djokovic per staccare il biglietto per i quarti di finale, anzi: il serbo dovrà tornare in campo domani per giocare il quinto set contro Kevin Anderson. Incontro sospeso per oscurità dopo che il sudafricano si aggiudica a sorpresa i primi due set al tie-break prima di subire la rimonta di Djokovic (6-1 6-4 negli altri due parziali).

Il vincente incontrerà mercoledì il croato Marin Cilic, che in tre set ha battuto lo statunitense Denis Kudla (64 46 63 75).

Tanto rumore per nulla. La corsa di Nick Kyrgios a Wimbledon si è fermata negli ottavi. Il ventenne perticone australiano di Canberra con padre greco e madre malese è stato battuto dall’ex enfant prodige del tennis francese, quel Richard Gasquet che, oggi 29enne, sull’erba londinese vanta una semifinale giovanissimo nel 2007. Kyrgios rischiava di diventare un incubo per il talentuoso Richard, che lo scorso anno al secondo turno di Wimbledon ebbe nove match point prima di cedere a Kyrgios.

Questa volta ne ha avuti due nel tie break del terzo set (era avanti 6-4), prima di chiudere nel quarto sempre al tie brek dopo aver a sua volta annullato due set point al rivale (6-4 per l’australiano). E’ finita 75 61 67 (7) 76 (6). A nulla sono serviti i 23 ace di Kyrgios (19 per Gasquet): l’esuberanza dei giovane emergente si è infranta contro la maggiore esperienza del tennista transalpino. Nick nel tie break decisivo del quarto parziale ha commesso due doppi falli: uno sul 6-4 sprecando il primo set point. L’altro è svanito su una risposta affossata in rete, quindi sul 7-6 per Gasquet un altro doppio fallo ha chiuso la sfida in favore del francese.

Insomma Nick, che lo scorso anno aveva battuto ai Championships Nadal e che due quest’anno aveva eliminato Raonic, deve ancora lavorare tanto per essere più continuo: solo così potrà competere ai massimi livelli. Gasquet nei quarti sfidera Stan Wawrinka, favorito numero 4. Il tennista di Losanna, trionfatore sulla terra rossa del Roland Garros, era tutto da decifrare sui prati, ma sinora non ha ceduto un set: 7-6 (3) 7-6 (7) 6-4 al belga Goffin.

Per un giovane emergente che si ferma, un altro che vola nei quarti. Si tratta di Vasek Pospisil, 21enne canadese, numero 54 del ranking. E’ stato bravo ad infilarsi nel corridoio giusto e ha battuto in cinque set rimontando lo svantaggio di due il serbo Victor Troicki, testa di serie numero 22: 46 67 (4) 64 63 63. Il tennista del Vernon, anche lui alto oltre uno e novanta, non era mai andato prima oltre il terzo turno in un torneo dello Slam.

Ha chiuso il torneo con 165 ace in quattro incontri: Ivo Karlovic ne ha collezionati 29 contro Andy Murray sul Centre Court, ma sono serviti a poco contro lo scozzese che vanta una delle migliori risposte del circuito: 76 (7) 64 57 64 lo score finale. Il 36enne croato, il giocatore più alto del circuito con i suoi 211 centimetri, può recriminare soprattutto sul primo set perso al tie break, in cui era andato avanti 4-2 e ha messo in rete una volée a campo aperto sul 7-7. Nel quarto ha anche recuperato un break di svantaggio a Murray, ma si è arreso al decimo game su una volée appena out come certificato dall’occhio di falco rischiesto da Murray, che nei quarti troverà Pospisil.

Sempre nella parte bassa sorprende, soprattutto per la misura, la netta vittoria di Gilles Simon, numero 12 del seeding, contro il ceco Tomas Berdych, numero 6 e finalista a Wimbledon nel 2010: 63 63 62. Sono dunque due i francesi nei quarti, cosa che non accadeva dal 1991 (Forget e Champion). Mercoledì nei quarti Simon troverà Roger Federer, che ha agevolmente battuto l’ultimo spagnolo ancora in corsa, Roberto Bautista-Agut: 62 62 63. Il campione svizzero, come un anno fa, è arrivato ai quarti senza mai cedere un turno di servizio.

Il minimo sindacale. E' la quantità d'impegno profuso da Serena per aggiudicarsi il 26esimo capitolo del sister act targato Williams. Negli ottavi di Wimbledon la numero uno del mondo si è imposta su Venus per 64 63 in un'ora ed otto minuti di un match mai in discussione. Si è quasi avuta l'impressione che la più giovane delle sorelle di Compton (34 anni da compiere per Serena, 35 compiuti da poco per Venus) non abbia voluto infierire. Intendiamoci, "Venere" quest'anno, nonostante la spada di Damocle della sindrome di Sjogren, è tornata a giocare piuttosto bene: ad Auckland in gennaio ha vinto il suo 46esimo titolo Wta ed è arrivata ad un passo dal clamoroso rientro nelle top ten.

Ma Serena è più forte in questo momento, e forse lo è sempre stata. E' vero che venerdì è stata a due punti dalla sconfitta con la Watson, ma è altrettanto vero che, se pur non al massimo della condizione, c'è da scommettere che Serena farà di tutto per continuare ad inseguire il sogno Grand Slam (la numero uno del mondo quest'anno ha già trionfato agli Australian Open ed al Roland Garros). Ma davvero c'era qualcuno che credeva che proprio Venus le avrebbe tolto questa possibilità?
"Non è mai facile giocare contro qualcuno al quale vuoi bene perché è difficile rimanere concentrati", ha detto a caldo Serena che già con la qualificazione agli ottavi del major londinese si era garantita la qualificazione al Masters Wta di Singapore. Un altro record per lei: mai nessuna, da quando l'evento conclusivo del circuito femminile prevede solo otto giocatrici (2003), si era qualificata con tanto anticipo. Ancora: in caso di vittoria del torneo, Serena in classifica avrebbe il doppio dei punti della numero due (Sharapova), una cosa mai accaduta prima nella storia del tennis.


Prossima avversaria per la Williams, nei quarti martedì, la bielorussa Victoria Azarenka (n. 23) che ha bruscamente riproporzionato le ambizioni di Belinda Bencic (n. 30), superata per 62 63. La 25enne di Minsk, prima di un 2014 da dimenticare, si era sempre dimostrata l'unica in grado di creare veramente problemi all'americana. E lo ha confermato anche quest'anno sia a Madrid che al Roland Garros, con tanto di match-point a favore.
Sorride Serena e sorride il tennis a stelle e strisce che per la prima volta dal 2004 (nell'occasione furono la stessa Serena, Lindsay Davenport e Jennifer Capriati) porta tre sue rappresentanti nei quarti: oltre la Williams sono infatti ancora in corsa Madison Keys, numero 21 del tabellone, e la sorprendente Coco Wandeweghe, che ha eliminato la finalista del Roland Garros Lucie Safarova.

comments powered by Disqus