«Fondi pubblici distribuiti male: borse di studio solo ai pattinatori»

di Guido Pasqualini

Avete un figlio tanto bravo a scuola che potrebbe eccellere anche in una disciplina sportiva? Se il ragazzo volesse ambire a ricevere una borsa di studio da 1.500 euro stanziata dalla Provincia autonoma di Trento, meglio allora indirizzarlo al pattinaggio su ghiaccio, allo sci o all'orientamento. Avrà molte più possibilità di incamerare il premio rispetto a un calciatore, a un pallavolista, a un cestista o a un rugbista.


È quanto si desume dalla lettura dei dati delle borse di studio, 40 per anno, assegnate nel 2012 e nel 2013. Ben 22, quindi una su quattro, è andata a un giovane atleta trentino tesserato per la Federazione italiana sport del ghiaccio; quasi altrettante, 20, sono state conferite a sciatori iscritti al comitato trentino della Fisi; 9 sono state «vinte» dai giovani orientisti, praticamente una borsa di studio ogni 35 tesserati visto che il loro numero complessivo si ferma a 315. E i calciatori, la truppa sportiva trentina più numerosa con i 8.459 tesserati per il comitato locale della Figc? In due anni hanno incassato soltanto 2 borse di studio, entrambe nel 2012, mentre l'anno scorso sono rimasti completamente all'asciutto.


Situazione che non piace affatto alla Figc trentina, ritrovatasi anche a discuterne di recente, come conferma il presidente Ettore Pellizzari: «È una distribuzione di risorse pubbliche non accettabile, visto il notevole squilibrio a favore di alcuni sport che di massa certo non sono. C'è un netto sbilanciamento a sfavore dei ragazzi e delle ragazze degli sport più popolari e diffusi, un rapporto fortemente inversamente proporzionale. Insomma, più tesserati hai e meno borse di studio ricevi».


I dati lo confermano: in due anni il calcio ha potuto contare su una borsa di studio ogni 4.229 atleti iscritti alla propria federazione; la pallavolo ne ha portate a casa cinque, una ogni 864 giocatori; il ciclismo ha potuto contare su un'unica borsa di studio nonostante gli 808 tesserati. E ci sono discipline sportive popolari che di borse di studio non ne hanno vista nemmeno una: pallacanestro, tennis, ginnastica, pallamano, tamburello e rugby, tanto per citarne qualcuna.


Come mai? «L'Ufficio Sport della Provincia autonoma - spiega il presidente della Figc Pellizzari - aveva rivisto i criteri tra il 2012 e il 2013. Evidentemente la revisione non è stata ben calibrata. Ancor più grave il fatto che, nonostante i risultati del 2012, i criteri non siano stati modificati l'anno scorso. Di conseguenza è facile prevedere che anche per il 2014 l'esito sia analogo a quello dei due anni precedenti».


Quindi la stoccata finale: «Se si tiene conto che il direttore dell'Ufficio Sport della Provincia è il vice presidente della Fisg (la Federazione degli sport del ghiaccio, ndr) si fa presto a essere indignati».


Il riferimento è a Sergio Anesi, consigliere nazionale del Coni, già presidente del comitato organizzatore delle Universiadi 2013, già direttore dell'Azienda di promozione turistica di Piné, già sindaco di Baselga di Piné, già candidato per l'Upt alle elezioni provinciali del 2008. E l'interessato cosa replica? Ieri è stato impossibile contattarlo. Anesi si trova in Kazakistan per la tappa di Coppa del Mondo di pattinaggio velocità su ghiaccio.

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