Volley: per l'A2 femminile dal Comune niente soldi

«Il Comune di Trento non può sostituirsi alla società nel sostenere l'impegno finanziario per iscrivere al campionato A2 la sezione femminile della Trentino volley». Lo ha sottolineato l'assessore allo sport Paolo Castelli, in occasione della presentazione del «Big camp» estivo di pallavolo sul monte Bondone, riservato a ragazze e ragazzi fra gli 11 e i 16 anni. «L'amministrazione potrebbe essere sostenitrice di un'esperienza di questo tipo, ma non può assumersi un rischio imprenditoriale di questa rilevanza». Secondo alcune stime, per disputare un campionato in serie A2 servirebbero tra gli 800 mila e il milione di euro, e per coprire il budget necessario mancherebbe quasi mezzo milione di euro ANDREA BERGAMO Parlane con Guido PasqualiniLe foto della promozione Il video della promozione La clamorosa decisione

La TrentinaTRENTO - «Il Comune di Trento non può sostituirsi alla società nel sostenere l'impegno finanziario per iscrivere al campionato A2 la sezione femminile della Trentino volley». Lo ha sottolineato l'assessore allo sport Paolo Castelli, in occasione della presentazione del «Big camp» estivo di pallavolo sul monte Bondone, riservato a ragazze e ragazzi fra gli 11 e i 16 anni. «L'amministrazione potrebbe essere sostenitrice di un'esperienza di questo tipo, ma non può assumersi un rischio imprenditoriale di questa rilevanza». Secondo alcune stime, per disputare un campionato in serie A2 servirebbero tra gli 800 mila e il milione di euro, e per coprire il budget necessario mancherebbe quasi mezzo milione di euro. «Ad oggi non si è fatto avanti nessun privato disponibile ad investire sulla squadra femminile - sono state le parole della signora Iris, moglie del presidente della squadra Diego Mosna - Una società seria prende solo gli impegni che può mantenere. Siamo amanti dell'intero mondo della pallavolo, ma da soli non ce la possiamo fare. Il tempo ci è nemico, chissà se riusciremo a superare questa difficoltà».

Il 30 giugno scadranno infatti i tempi per iscriversi alla categoria superiore. Se non si troveranno finanziamenti da enti pubblici o sponsor, la squadra che due mesi fa ha festeggiato la meritata promozione nella serie superiore, rimarrà in C. «Dal punto di vista organizzativo non avremmo problemi ad assumerci l'onere e l'onore di questa nuova avventura, ma senza soldi non si può fare. Non possiamo firmare un contratto con le giocatrici rischiando di non rispettare gli accordi, eppoi in parallelo andrebbe costruito un settore giovanile all'altezza, con costi non indifferenti» ha concluso Iris Mosna. L'argomento è stato affrontato in sede di giunta comunale, come ha confermato l'assessore Castelli: «L'amministrazione è indubbiamente affascinata da un progetto di pallavolo sviluppato a 360 gradi, del quale la sezione femminile potrebbe essere un tassello importante. Oltre a fornire le strutture sportive necessarie per gli allenamenti, il Comune può stimolare le realtà imprenditoriali locali, ma non può sostituirsi all'iniziativa dei privati». Se l'Itas volley non presenterà domanda di iscrizione in A2, alle pallavoliste di Mosna sarà assegnato d'ufficio un posto nel massimo campionato regionale.

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