Colonia umana su Marte, un italiano fra i cento volontari

Una sequenza di piccole cupole bianche nel rosso del suolo marziano, rifugi parzialmente interrati e protetti in questo modo dalle radiazioni, molto pericolose per i futuri coloni: avrà questo aspetto il futuro avamposto umano su Marte

Una sequenza di piccole cupole bianche nel rosso del suolo marziano, rifugi parzialmente interrati e protetti in questo modo dalle radiazioni, molto pericolose per i futuri coloni: avrà questo aspetto il futuro avamposto umano su Marte, previsto dal programma Mars One.

Annunciato nel 2012 dal suo ideatore, il ricercatore e imprenditore olandese Bas Lansdorp, il progetto Mars One prevede la prime colonia umana su Marte per il 2025. Un obiettivo che non ha mancato di destare perplessità da parte del mondo scientifico ed etico, non ultimo per la proposta di raccogliere i fondi necessari anche con un reality show per le tv.

Nonostante le polemiche, i volontari non si sono fatti attendere e oltre 200.000 hanno risposto al primo annuncio di Mars One. La prima selezione prevedeva da parte di ciascuno una presentazione in video e risposte ad alcune domande relative alla motivazione. A fine 2013 gli aspiranti coloni marziani erano diventati 1.058.
La seconda fase delle selezioni è consistita nella presentazione di un certificato medico basato sui risultati di alcuni esami richiesti dall’organizzazione di Mars One.

A questo punto i 660 rimasti hanno affrontato un colloquio via Skype con il Comitato di selezione. Soltanto 100, 50 uomini e 50 donne, hanno superato l’esame. Fra questi c’è un solo italiano: Pietro Aliprandi, 25 anni, di Conegliano Veneto (Treviso), laureando in medicina. Per la maggior parte (39) i candidati sono americani, 31 gli europei, 16 asiatici, 7 africani e altrettanti dall’Oceania.

Dopo l’estate comincerà per loro la fase di addestramento, probabilmente in condizioni di isolamento nel simulatore di uno degli avamposti marziani. Sulla base dei risultati, a fine anno in 60 (30 uomini e 30 donne) avranno l’ok alla partenza e passeranno alla fase operativa dell’addestramento.

Nel frattempo Mars One prevede un primo volo nel gennaio 2018 per inviare su Marte robot e materiali per realizzare i moduli abitativi per i primi coloni, che dovrebbero arrivare per il 2015.

Saranno i robot a costruire il primo avamposto marziano, con moduli parzialmente interrati, nei quali ciascun colono avrà a disposizione 50 metri quadrati, nei quali organizzare sia il lavoro sia il tempo libero, una serra e il necessario a produrre acqua e ossigeno.

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