Su Facebook fact-checking anche di foto e video

Il fact-checking di foto e video, la collaborazione con il mondo accademico per capire il ruolo dei social media in democrazie ed elezioni, l’estensione del programma di controllo della veridicità delle notizie in 14 paesi, l’uso della piattaforma aperta Claim Review per attingere a dati e analisi.

Sono alcune novità che Facebook mette in campo contro le fake news: la verifica di foto e video sarà disponibile in Francia, Irlanda, India e Messico. «Stiamo lavorando per estenderla a più paesi, Italia compresa», spiega Tessa Lyons, product manager di Facebook. La verifica di foto e video include anche i contenuti che vengono manipolati o quelli fuori contesto. «Siamo consapevoli che i fact-checker non possono rivedere le storie ad una ad una, stiamo quindi cercando nuovi modi per individuare le notizie false e agire su larga scala», aggiunge Tessa Lyons. In Italia per la verifica di notizie Facebook è in partnership da gennaio con Pagella Politica.

Ridurre la diffusione delle pagine e dei domini che ripetutamente condividono notizie false, «rimuovendo la loro possibilità di monetizzare». È uno degli aggiornamenti messi in campo da Facebook per combattere le fake news. «Per contribuire a limitare le interferenze straniere nel dibattito pubblico, abbiamo inoltre iniziato ad utilizzare l’apprendimento automatico per aiutare a identificare e ridurre la visibilità di pagine straniere che potrebbero diffondere, per fini economici, notizie false alle persone in altri paesi», spiega Tessa Lyons, product manager Facebook.

«Con oltre miliardo di contenuti pubblicati ogni giorno, siamo consapevoli che i fact-checker non possono rivedere le storie una ad una. Si stanno quindi cercando nuovi modi per individuare le notizie false e agire su più larga scala», aggiunge Lyons. Per la verifica Facebook lavorerà con i partner del fact-checking per utilizzare Claim Review di Schema.org, una piattaforma aperta che contiene dati e analisi, in grado di scovare su più siti titoli e informazioni false. In questo modo il social è in grado di visualizzare il ‘rating’ assegnato dai fact-checker, non solo quello applicato da Facebook stesso.

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