Le ecostar di Instagram insegnano il «rifiuti zero»

Nasce Stati Uniti, regno del consumismo di una produzione di quantità incredibile di spazzatura di ogni tipo, Zero Waste Movement, il Movimento Rifiuti Zero. Si tratta di una comunità di attivisti che propugnano attraverso internet e i social media la riduzione od eliminazione totale della produzione di rifiuti, attraverso un attento stile di vita.

Instagram in particolare è diventato il regno di una serie di influencer che, con belle foto e didascalie, raccontano tutti i giorni ai follower le tecniche per vivere producendo pochi rifiuti, e quei pochi tutti riciclabili. Il sito ambientalista TreeHugger ha provato a fare un elenco delle star dello Zero Waste sul social network.

C’è chi insegna a fare candele di cera di soia e sciroppo di sambuco per i bambini, chi chiede ai negozianti di poter usare le sue retine per l’ortofrutta, evitando di usare i sacchetti di plastica, chi - come Megean Weldon di Kansas City - ogni giorno propone una piccola azione per ridurre i rifiuti. Ad esempio, il 10 gennaio ha proposto di rifiutare cortesemente i gadget inutili (penne, tazze, magliette).

E in Italia? Per chi vuole ridurre i rifiuti casalinghi, ci sono i due vademecum: «Io non spreco», sul sito www.politicheagricole.it del Ministero delle politiche agricole che ha anche premiato con 500mila euro progetti innovativi contro lo spreco alimentare, e «Waste Notes», scaricabile dal sito della campagna www.sprecozero.it.

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