Su Facebook: «Babbo Natale è morto», scoppiano le polemiche

Azienda toscana nella bufera

«Babbo Natale è morto e anche la befana non sta troppo bene» inizia così lo spot radiofonico di una catena di negozi di calzature toscana che ha sollevato un vespaio di polemiche: un gruppo di contestatori della pubblicità fondato su Facebook, «Stop a Babbo Natale è morto», ha già raccolto parecchie adesioni e c'è anche chi invita a boicottare il marchio e a non acquistare i suoi prodotti.

«Non hanno rispetto per il cliente - afferma in un post l'utente Ambra Benvenuti - perché non hanno minimamente considerato i bambini che avrebbero ascoltato questo spot». Ma c'è anche chi come Loris Grassulini la vede diversamente: «Ma nessuno di lorsignori si è scandalizzato quando uscì la canzone degli 883 "Hanno ucciso l'uomo ragno"? Anche quella poteva turbare la sensibilità dei bambini ed era trasmessa dalle radio in continuazione. Ci sono poi pubblicità allusive molto più provocatorie, alcune anche che sfiorano la blasfemia ma oramai a questo ci hanno abituato, giochi e videogiochi intrisi di violenza ma da tutti accettati».

Monia Bitti invece accusa: «Ormai viviamo in un mondo dove i sentimenti, la sensibilità e i valori hanno lasciato il posto al potere e al denaro». La catena di negozi però difende lo spot: «Volevamo giocare sul fatto che Babbo Natale rappresenta solo una fiaba, una promessa che non viene mantenuta. Mentre la nostra azienda mantiene sempre quello che dice di voler fare. I nostri clienti più fedeli sono ironici e non hanno bisogno di credere a quello che non esiste. Sanno che possono contare su di noi e che sono artefici del loro destino».

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