Mezzolombardo, manca la pinzetta Bimbo trasferito a Cles per una zecca

Una forbicina mancante. Una di quelle utilizzate per estrarre le zecche dalla carne. Uno strumento banalissimo, che non manca nelle occasioni di primo intervento soprattutto nella bella stagione. Ma che pare non sia a disposizione nel nuovo presidio ospedaliero di Mezzolombardo. O, meglio, non lo era qualche giorno fa, quando un bambino punto da una zecca mentre giocava all'aria aperta necessitava di questo semplice e banale intervento per estrarre la testa dell'insetto che l'aveva punto. Ma proprio a causa della mancanza della forbicina necessaria per rimuovere la zecca, il bambino in questione è stato dirottato all'ospedale di Cles.

Questa vicenda in paese ha fatto, da un lato, tornare a parlare del nuovo centro sanitario San Giovanni e dall'altra ha fatto muovere anche la politica, con una interrogazione in merito presentata dal gruppo di Mezzolombardo Partecipa. Partiamo però dal racconto dei fatti così come riportati anche in questa interrogazione. Un bambino di Mezzolombardo, mentre frequentava la colonia estiva organizzata come ogni anno dal Comune sul territorio, viene punto da una zecca. Sia chiaro, niente di grave o di irreparabile. Basta intervenire tempestivamente, rimuovere la testa della zecca dalla carne e disinfettare l'area interessata.

I genitori così accompagnano il bambino al servizio di guardia medica dove, però, secondo il racconto dei familiari l'assenza della fobicina per rimuovere la zecca ha consigliato di portare il minore a Cles. Proprio per intervenire più rapidamente possibile. Nell'ospedale noneso il ragazzo è stato curato e rimandato a casa, anche se dovendo attendere alcune ore, tornando a casa solamente all'una di notte. Nessun allarmismo né malasanità ovviamente, ma certo l'assenza di uno strumento tanto semplice e banale in una struttura nuova di zecca ha riacceso il dibattito sul presidio sanitario San Giovanni. Già al centro di diverse polemiche per la ritardata apertura dei parcheggi che hanno costretto i pazienti a parcheggiare in strada ed altri piccoli aggiustamenti fatti nel corso degli ultimi mesi. Il nuovo presidio ospedaliero è, poi, sempre in attesa di diventare sede di tutti gli ambulatori dei medici di base della borgata.

Trasferimento che ancora non si è completato del tutto. Di questa vicenda e della situazione generale del San Giovanni se ne parlerà, giocoforza, anche sui banchi del prossimo consiglio comunale in seguito alla presentazione di una interrogazione in merito da parte di Mezzolombardo Partecipa. «Confidiamo ancora una volta con un misto di pazienza ma anche di preoccupazione che questa struttura costata quasi 30 milioni di euro possa finalmente «decollare» nella sua interezza - spiega il consigliere comunale Konrad Vedovelli - e che non si ripetano casi anche piccoli ma significativi come questo. Il presidio, se potenziato, può realmente essere, anche per Mezzolombardo, un altro fiore all'occhiello a disposizione dell'utenza provinciale. Già all'inizio con la firma del protocollo d'intesa, nel 2015, il nostro gruppo fu molto critico, poi durante la legislatura siamo intervenuti in altre occasioni anche segnalando ritardi nelle tempistiche di utilizzo della nuova struttura».

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