Influenza, sono pochi i trentini a letto

Meno casi del 2017, in circolazione altri virus

di Patrizia Todesco

Lo scorso anno era stata una strage e durante le vacanze di Natale i trentini a letto erano stati migliaia. La conseguenza era stata che gli ambulatori delle guardie mediche, dei medici di medicina generale e anche i pronto soccorso erano stati presi d'assalto. Quest'anno il virus dell'influenza sembra fare meno danni. I dati della 51° settimana del rapporto InfluNet, relativo ai casi registrati dai medici sentinella fino a lunedì scorso, rivelano infatti che la curva di crescita dei contagi è decisamente bassa rispetto allo scorso anno e in generale anche rispetto agli anni precedenti.

Se nel 2017, soprattutto in Trentino, si aveva un'incidenza superiore ai 15 casi ogni mille assistiti, quest'anno i numeri sono dimezzati. Stesso discorso a livello nazionale dove l'incidenza, nella 51° settimana, era di 6,39 casi ogni mille assistiti nella settimana di Natale del 2017 ed è stata invece del 3,7 quest'anno. Come sempre i valori maggiori si hanno tra i bambini. Nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 11,14 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 4,37, nella fascia 15-64 anni a 3,65 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 1,81 casi per mille assistiti.

«In effetti - conferma la dottoressa Monica Costantini, medico di medicina generale in val di Fassa nonché vicepresidente dell'Ordine dei medici del Trentino - l'impressione condivisa anche da altri colleghi, è che quest'anno i casi di virus influenzale siano davvero pochi. Ci aspettavamo un aumento durante queste giornate di festa ma non è stato così. Forse la scelta del vaccino quadrivalente fatta quest'anno dall'Azienda sanitaria è stata azzeccata e ha permesso una maggiore copertura. Poi naturalmente bisogna attendere, perché il picco potrebbe registrarsi più avanti. In circolazione ci sono però altri virus, soprattutto molte laringiti e tossi secche e stizzose che durano parecchi giorni. Spesso non portano febbre ma sono comunque fastidiosi». 

Molti i casi registrati anche di virus intestinali, decisamente debilitanti ma che di solito si risolvono nel giro di 48 ore. In questo caso i sintomi sono accompagnati da febbre e mal di testa oltre che da inappetenza. Un virus, quello gastrointestinale, molto contagioso e che, soprattutto nei bambini, può comportare qualche problema di disidratazione che richiede l'intervento dei medici ospedalieri. Tornando ai numeri sull'influenza, i dati di questa settimana registrano un aumento ma decisamente graduale. Il numero di casi stimati la scorsa settimana, a livello nazionale, è pari a circa 206.000 persone a letto, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 1.011.000 casi. La nostra Provincia, insieme alla Campania, Calabria e Sicilia risultano le regioni maggiormente colpite. 

(Articolo completo sull'Adige in edicola)

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