Smettere di mangiare le proprie emozioni

Mangiare pochissimo non fa dimagrire. E partendo da questa felice verità, che arriva da illustri nutrizionisti, per perdere peso e piacersi di più è necessario «smettere di mangiare le proprie emozioni». Cioè, non affogare i dispiaceri, lo stress, le delusioni nel cibo. E dunque evitare di consumare compulsivamente patatine, cioccolato, gelati o biscotti per reagire alla rabbia, solitudine, noia o ansia. La fame nervosa è il nemico da sconfiggere per trovare un rapporto sano con il cibo e per fare ciò non servono le diete draconiane ma pochi accorgimenti come tenere un diario di ciò che mangiamo durante la giornata. O addirittura, fotografare ciò che andiamo a ingurgitare. La testimonianza fotografica ci darà la misura di tutti gli alimenti che a fine giornata abbiamo introdotto nel nostro corpo, senza dimenticanze o omissioni. Sarà dunque più facile ridurre le quantità e imparare ad ascoltare i segnali di sazietà.

Ad indicarci poche ma importanti regole per adottare una corretta alimentazione e gestire le compulsioni da cibo sono Isabelle Huot, nutrizionista, e Catherine Senecal psicologa che hanno pubblicato il manuale bur «Smetti di mangiare le tue emozioni». Le linee guida di una vita senza dieta, secondo le esperte, sono semplici: non ci sono cibi 'proibiti' si può mangiare di tutto ma poco alla volta. Bisogna ascoltare i segnali di sazietà e smettere di rimpinzarsi. Non si mangia per cercare conforto ad una situazione negativa. Non ci si pesa ininterrottamente ma basta salire sulla bilancia una volta al mese. Indispensabile, secondo le esperte, rispettare la regola del 3-3-3 tre pasti e tre spuntini ogni tre ore, mangiare poco e spesso per non arrivare famelici e nervosi al pasto di fine giornata che deve essere invece il più leggero. Dunque la merenda de pomeriggio è senza dubbio la più importante, quella che ci permette di resistere alla tentazione di svuotare il frigo appena rientriamo a casa. Qualche idea? Un vasetto di yogurt alla frutta, un grappolo d'uva con un pezzetto di formaggio, una manciata di mirtilli secchi e una di mandorle,una mela e del formaggio, cruditè e un pugno di arachidi. Per il pasto principale, sia pranzo che cena, la regola è che metà del piatto deve essere occupata da verdure. «Più verdure mangi - suggeriscono le esperte - meno avrai fame». Camminare e fare attività fisica è un dovere verso il nostro corpo così come, concludono le esperte «imparare a farsi valere». È dimostrato, infatti, che le persone che soffrono di compulsioni alimentari hanno spesso difficoltà ad esprimere il proprio punto di vista. Imparare a comunicare ciò che si pensa aiuta a gestire meglio le crisi e previene le abbuffate.

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