Admo, donazioni in aumento Manca la capacità di analisi

Si chiude un anno straordinario per l’Associazione dei donatori del midollo osseo (Admo) del Trentino, che ha visto oltre settecento nuovi iscritti, in particolare tra i ragazzi in età compresa tra i 18 ed i 20 anni.

E mentre i numeri degli associati continuano a crescere, soprattutto in relazione ad una maggiore sensibilità da parte della popolazione nei confronti della donazione dei tessuti utilizzati per i trapianti, l’ente registra una progressiva difficoltà nella tipizzazione dei nuovi tesserati, dato che il laboratorio Hla dell’ospedale Santa Chiara di Trento riesce a coprire all’incirca 250 analisi l’anno, a cui se ne aggiungono trecento coperte gratuitamente da Histogenetics (il registro di donatori osseo degli Stati Uniti d’America).

Complessivamente, nel 2017, sono quindi stati sottoposti ad analisi di laboratori i tessuti ematici di 536 nuovi donatori, già inseriti nel registro nazionale. Tuttavia, rimangono esclusi dal processo di analisi per gli antigeni di compatibilità 185 associati, a cui si aggiungono i 300 iscritti del 2016 non ancora tipizzati.


«Ci auguriamo che le istituzioni locali - ha specificato la presidente Ivana Pasqua Lorenzini, nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione tenutasi nella mattina di ieri - riescano a tenere il passo in un settore di vitale importanza come quello della donazione del midollo osseo. Consideriamo che l’acquisto di midollo osseo dall’estero per un solo trapianto costa al nostro sistema sanitario nazionale circa 15mila euro, mentre sul nostro territorio non riusciamo a tipizzare (al costo di 250 euro ciascuno) tutti i volontari che si propongono».


Proprio per andare incontro alle esigenze di incrementare il numero di analisi di laboratorio effettuate, Admo del Trentino ha donato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) 20mila euro, raccolti con le donazioni dei soci e con l’attività di informazione e sensibilizzazione effettuata sul territorio locale. Il contributo, versato lo scorso gennaio, andrà a coprire i costi di tipizzazione Hla di circa un centinaio di nuovi donatori.


Il trapianto di midollo osseo, contenente cellule staminali, è di fondamentale importanza per la terapia di alcune malattie del sangue, tra cui la leucemia, la thalassemia, l’immunodeficienza congenita e, grazie alle recenti scoperte in ambito medico, anche il tumore solido. La compatibilità tra paziente e donatore si verifica molto raramente, circa una volta su 4 nell’ambito famigliare e una volta ogni 100mila tra persone non consanguinee. Per tale ragione, esiste un registro internazionale dei donatori di midollo.


La grande adesione registrata da Admo a livello locale, a quanto riferitoci dalla presidente, è dettata soprattutto dalla sensibilità dei giovani, in quanto la donazione può essere fatta fino ai 55 anni, ma la tipizzazione deve avvenire prima dei 35. «Rileviamo una generosità straordinaria - ha concluso Lorenzini - da parte dei ragazzi trentini, che cercano di dare il proprio contributo per il miglioramento della nostra società e per aiutare chi soffre».

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