No ai vaccini: video protesta Il giudice: «Poche speranze»


Potrebbero non esserci le condizioni per l’accoglimento da parte della Consulta del ricorso presentato dalla giunta regionale del Veneto contro il decreto che introduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, prevedendo sanzioni per i trasgressori.

A rilevarlo è Amedeo Santosuosso, giudice della Corte d’appello di Milano, esperto di diritti fondamentali e medicina.

La Corte Costituzionale, spiega Santosuosso, «più volte si è pronunciata affermando che le questioni che riguardano il consenso informato ai trattamenti sanitari sono di competenza statale e non regionale. Le Regioni non hanno cioè titolo e deliberare in materia di consenso ai trattamenti».

Infatti, ha precisato, la Consulta «si è espressa in tale direzione con una sentenza del 2008 ed anche, più recentemente, in merito al Biotestamento ed al consenso relativo ai minorenni».

Dunque, «laddove si tratta di diritti della persona rispetto alla salute - chiarisce il giudice - la competenza è statale ed è lo Stato a decidere». Una ulteriore considerazione riguarda poi il fatto che se la Corte «aprisse alle istanze di ogni singola Regione in materia di politica vaccinale, si determinerebbe una situazione “arlecchino” di grande variabilità, e ciò farebbe aumentare enormemente il rischio di rendere effettivamente inutili le coperture vaccinali». Nel caso del Veneto poi, sottolinea Santosuosso, «va rilevato che una copertura vaccinale al 92,6% non è in linea con gli standard fissati dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che indicano la soglia minima al 95%».

Quanto ai presunti danni, Santosuosso sottolinea che non gli risultano casi di effetti avversi gravi alle vaccinazioni. Ad ogni modo, «stante le pronunce della Consulta, e se l’Avvocatura porrà la questione in questo modo con riferimento all’articolo 32 della Costituzione sul diritto alla salute - conclude il giudice - non dovrebbero esserci le condizioni per l’accoglimento del ricorso».

IN TRENTINO

«Vogliamo porre l’attenzione sulle modalità con cui la Provincia di Trento intenderà mettere in atto la disciplina sui vaccini e in particolare modo se tutti i minori verranno toccati dalla legge compresi coloro che vivono all’interno di campi nomadi sul territorio provinciale e che non sempre frequentano assiduamente gli istituti scolastici».

Il consigliere provinciale della Lega Nord, Maurizio Fugatti, chiede con una interrogazione, quali siano le intenzioni della Provincia in merito all’obbligo vaccinale nei confronti dei minori, con particolare riferimento a quelli che vivono all’interno dei campi nomadi del Trentino.

In caso di mancata vaccinazione l’Apss - ricorda la Lega - dovrà segnalare il fatto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni che valuterà se aprire un procedimento con conseguente rischio della sospensione della potestà genitoriale.

«Considerato quanto contenuto nel decreto e la possibilità di sospensione della patria potestà e che non tutti i bambini nomadi frequentano assiduamente le scuole dell’obbligo - scrive ancora Fugatti - si chiede quali siano le intenzioni della Provincia in merito all’obbligo vaccinale nei confronti di questa etnia».

IN ALTO ADIGE

Nei giorni scorsi un gruppo di famiglie altoatesine contro la vaccinazione obbligatoria (12 i sieri imposti dal Governo) hanno annunciato che faranno richiesta di asilo all’Austria, dove non c’è obbligo.

Intanto spunta il video dedicato al ministro Beatrice Lorenzin:

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