Malati tumorali senza farmaci

Ogni anno, oltre 5mila pazienti con melanoma metastatico in Europa, su un totale di 19.250, non hanno accesso ai nuovi farmaci «salva-vita».

La denuncia emerge da un’indagine dell’Accademia medica militare di Belgrado presentata al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) in corso a Copenaghen.

Il melanoma metastatico è un tumore molto aggressivo ma con le nuove terapie personalizzate e l’immunoterapia i pazienti possono sopravvivere molti anni. Tali terapie sono però molto costose e molti pazienti restano così esclusi dalle nuove cure.

Ciò accade soprattutto, afferma la ricercatrice Lidija Kandolf-Sekulovic, «per i Paesi dell’Europa dell’est e del sud-est, dove la maggioranza dei pazienti è ancora trattata con chemioterapia palliativa che non prolunga la sopravvivenza globale».

Dalla ricerca emerge infatti che mentre in Europa occidentale il 70% dei pazienti è trattata con i nuovi farmaci, in Europa dell’est lo è solo il 10%. L’indagine, sottolinea l’esperta, «solleva questioni etiche circa le diseguaglianze nella sopravvivenza dei malati a seconda del paese europeo in cui si vive.

Ciò tenendo conto del fatto che i nuovi farmaci possono portare ad un allungamento consistente della sopravvivenza nel 20% dei pazienti. È fondamentale superare tali intollerabili differenze».

Una situazione, in termini di differenze tra i vari Paesi Ue, rileva l’Esmo, che si ripropone anche per altre forme di cancro, come le neoplasie rare, e ciò è inaccettabile. Da qui la necessità, si rileva nell’indagine, di «procedure comuni di rimborsabilità dei farmaci in Europa e prezzi sostenibili per i nuovi farmaci salva-vita».

 

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