Trapiantati tre cuori in 24 ore. Trasferiti anche due reni

Padova, nella clinica universitaria la «staffetta» medica. Altra grande soddisfazione per il cardiochirurgo trentino Gino Gerosa

Buona sanità in Veneto. Presso la clinica universitaria di Padova, in 24 ore, è stata effettuata una «staffetta» che ha permesso di trapiantare tre cuori e due reni. Due cuori sono stati sostituiti in simultanea. Gli interventi sono avvenuti al Centro trapianto cardiaco dell'Azienda Ospedaliera/Università di Padova ed hanno interessato due uomini e una donna. I riceventi sono di età tra i 50 e i 65 anni. La staffetta dei medici dell'Azienda ospedaliera, con uno sforzo notevole, ha visto all'opera più equipe cardiochirurgiche, chirurgiche, anestesiologiche, infermieristiche, di personale tecnico di supporto e amministrativo, con l'unico obiettivo di salvare in tempo le vite umane.

Il primo trapianto di cuore è iniziato giovedì mattina alle 11.40 e si è concluso alle 16.15.

Il secondo è cominciato alle 3 del mattino successivo e alle 8.30 in contemporanea è stata aperta una nuova sala operatoria per cominciare le operazioni per il terzo trapianto di cuore in contemporanea al secondo. Alle 12.30 si è concluso il secondo trapianto e alle 18 dello stesso giorno è terminato il terzo trapianto di cuore. Pere effettuare la «staffetta» hanno lavorato 7 cardiochirurghi, 4 anestesisti, 4 perfusionisti, 8 infermieri.

Sempre nelle stesse 24 ore l'Azienda Ospedaliera di Padova è stata impegnata con il Centro trapianti di Rene in due delicati trapianti effettuati in sequenza. L'attività chirurgica ha coinvolto 12 figure professionali includendo l'equipe chirurgica, anestesiologica ed infermieristica. I due pazienti affetti da grave insufficienza renale cronica che hanno ricevuto il rene sono di età tra i 60 e i 65 anni.

«Siamo orgogliosi di questi medici, di tutto il personale sanitario, di un'organizzazione al top in Italia, che testimonia con i fatti l'eccellenza della sanità veneta». Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime «soddisfazione e gratitudine ai protagonisti» per la «staffeta salvavita» grazie alla quale, all'Azienda Ospedaliera di Padova, sono stati eseguiti in cinque trapianti con grande tempestività. Come detto, sono state coinvolte più equipe e sono state utilizzate più sale operatorie, aperte in sequenza mano a mano che i chirurghi concludevano un intervento per iniziarne un altro.

«Ancora una volta - aggiunge Zaia - i Centri trapianti di cuore e rene guidati dal trentino Gino Gerosa (a destra nella foto) e Paolo Rigotti hanno dimostrato che sono le qualità professionali e l'efficienza organizzativa a fare la differenza. Nella sanità veneta è così e stiamo facendo di tutto perché così rimanga, anzi per migliorare ancora». «Non sfugga - conclude - anche l'aspetto umano di situazioni come queste: uomini e donne sottoposti a fatica fisica e stress non comuni. Gente preziosa per il nostro sistema sanitario ma, prima di tutto, per ogni persona che abbia bisogno di loro». La qualità della sanità italiana può raggiungere livelli elevati, purché accompagnata da seri finanziamenti pubblici.

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