In caso di viaggi all’estero le vaccinazioni «in valigia»

Nel 2015 1,2 miliardi di persone hanno viaggiato per turismo internazionale, in metà dei casi in paesi con economie emergenti. Quando si parte, ricorda un articolo sul New England Journal of Medicine, in valigia è bene avere anche le vaccinazioni più adatte alla destinazione, per evitare di essere in quel 20-64% di viaggiatori che tra i souvenir riporta anche qualche malattia.

Il primo passo indispensabile, scrive sulla rivista David Freedman dell’Università dell’Alabama, sarebbe consultare il proprio medico, eppure fino all’80% di chi parte non lo fa.

«Un viaggio internazionale è un’opportunità fantastica - commenta Susanna Esposito, presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici - ma va pianificato adeguatamente. Il primo passo fondamentale è la rivalutazione del calendario vaccinale, anche per semplici dimenticanze è possibile non aver fatto vaccinazioni raccomandate. Poi ci sono mete più esotiche, e in questi casi i rischi vanno considerati, valutando le adeguate immunizzazioni e le misure di prevenzione più adatte».

Oltre al consiglio del medico ci sono diversi siti, da quello del Cdc statunitense a quello della International Society of Travel Medicine allo stesso portale del Ministero della Salute italiano, che ha anche una sezione dedicata alle assicurazioni sanitarie, che si possono consultare.

«La vaccinazione principale da fare è contro l’epatite A, una malattia molto diffusa nei paesi a sviluppo intermedio - sottolinea Esposito -. Una unica dose offre una protezione a breve termine, mentre si ha una protezione per tutta la vita con due dosi, e può essere fatta da un anno di vita in su.

Poi c’è l’antitifica, sono tre compresse da prendere a giorni alterni, è raccomandata dai sei anni di età ma anche dopo i due anni si può fare, e previene tifo e alcuni tipi di salmonellosi. Oltre a queste ci sono altre immunizzazioni più sofisticate, per mete ancora più esotiche, come quella per la febbre gialla, che va fatta però solo per precise destinazioni».

Oltre ai vaccini, raccomanda Esposito, è fondamentale la profilassi antimalarica, e in generale vanno messe in atto tutte le misure per evitare le punture di zanzara, soprattutto se si è in zone in cui sono presenti virus come Zika o Dengue.

Queste misure, ricordano gli esperti sulla rivista, insieme a quelle più comuni sull’igiene alimentare, dal lavarsi le mani a evitare cibi crudi, dovrebbero assicurare un viaggio sicuro, almeno dal punto di vista delle infezioni.

«Chi non avesse ancora provveduto ai vaccini deve sbrigarsi però - precisa Esposito - perchè ci vogliono almeno 10-15 giorni perché facciano effetto, serve organizzarsi per tempo».

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