Emergenza diabete nell’Unione europea

Il diabete, in quanto emergenza sanitaria del Vecchio continente, è una «priorità» ed è necessario sviluppare «una strategia condivisa per la prevenzione, la diagnosi e il controllo della patologia». Lo afferma in una dichiarazione scritta il Parlamento Europeo, che impegna in tal senso la Commissione europea e il Consiglio europeo, esortando inoltre gli Stati membri a definire specifici piani nazionali per la gestione del problema e per aumentare l’accesso di tutti i cittadini a un’alimentazione più salutare.

«Questo nuovo impegno rappresenta uno step cruciale per i 32 milioni di pazienti diabetici che vivono nell’Unione (37 entro il 2040) e manda un segnale forte anche a tutta la più ampia regione europea», commenta Nicoletta Musacchio, presidente dell’Associazione medici diabetologi (Amd) ringraziando assieme alla Federazione internazionale del diabete regione Europa (Idf Europa) i parlamentari europei che hanno firmato la Dichiarazione.

Secondo quanto riportato nel documento, prosegue Musacchio, «il diabete solo nel 2015 ha causato in Europa 266mila morti e nel 2013 ha portato a una spesa di circa 114 miliardi. Come auspicato nella Dichiarazione e più volte ribadito dalla nostra associazione, è fondamentale incoraggiare nella popolazione un’alimentazione salutare e l’abitudine all’esercizio fisico.

Ancora pochi sanno che grazie a queste semplici misure è possibile prevenire la maggior parte dei nuovi casi di diabete di tipo 2, e migliorare il controllo di quello di tipo 1. Per questo, ci rivolgiamo agli Stati Membri, alla Commissione e al Consiglio dell’Ue affinché vengano implementate tutte le raccomandazioni contenute nella nuova Dichiarazione. Di concerto con l’Idf - conclude la presidente dell’Amd - vigileremo sui progressi che speriamo si possano registrare nella prevenzione e nella cura del diabete a livello nazionale ed internazionale».

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