In Trentino due aborti al giorno. Tante pazienti arrivano da fuori

Nel 2014 il numero totale di interruzioni di gravidanza in Trentino ha superato quota 750, a causa anche di oltre 130 donne che hanno deciso di venire in provincia da altre parti d'Italia per abortire. Le trentine che hanno deciso di farlo fuori provincia, invece, sono state 51. I dati sono stati forniti dall'assessore alla sanità Luca Zeni in risposta all'interrogazione presentata dalla collega di partito (Pd) Lucia Maestri. La quale ha chiesto, ottenendone conferma dall'assessore, anche se fossero corretti i dati diffusi da una trasmissione televisiva nazionale, secondo cui gli obiettori in Trentino costituiscono il 60% del personale sanitario e punte critiche come quelli dell'ospedale di Tione, dove tutto il personale medico è costituito da obiettori di coscienza.

Nella sua risposta Zeni ha segnalato che nel 2014 il numero totale delle interruzioni di gravidanza è stato di 758 di cui 38 (5%) di tipo terapeutico, 51 in mobilità passiva (donne trentine andate ad abortire fuori provincia) e 135 in mobilità attiva (chi ha scelto il Trentino venendo da fuori provincia). Le strutture nelle quali è possibile praticare l'aborto sono sei, di cui una privata. Il numero più elevato di aborti è stato effettuato a Villa Igea (332), seguita da Villa Bianca (230 interventi).

Quanto ai tempi di attesa per praticare l'interruzione di gravidanza, ha detto Zeni, l'indicatore rilevato è quello relativo alla percentuale di aborti effettuati entro 15 giorni dalla certificazione rilasciata dal professionista che accerta l'esistenza dei presupposti per poter effettuare l'intervento secondo come prevede la legge 194. Nel 2014 l'intervento è avvenuto nel 57,9% dei casi entro due settimane dalla certificazione, nel 2013 la percentuale era del 54,1%. I valori del 2008-2009 si avvicinano al 50% (nel 2010 si era registrata una flessione: 39,7%). In caso di aborto terapeutico l'attesa è sempre inferiore agli 8 giorni.

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