Tattoo, da fenomeno a movimento sociale

Nella notte dei tempi rappresentava un rapporto rituale con il sacro, poi è diventato trasgressione, poi arte contemporanea, oggi la sua stessa creazione e incisione sulla pelle si fa perfomance e il suo possesso diventa simbolo di appartenenza a una tribù social e sociale. Dalla modella al professionista, dallo yuppie all’hippie, oggi tutti (o quasi) indossano un tatuaggio, una traccia unica e inconfondibile sulla pelle, e aziende, influencer, star tv e web, ne sfruttano l’enorme portata sociale e mediatica. Quello del tattoo è un enorme movimento onnicomprensivo e le mille filosofie che animano e agitano questo universo si incontrano in occasione del XX International Tattoo Expo Roma, il quinto più importante e grande al mondo, dal 3 al 5 maggio alla Fiera Roma: più di 400 tatuatori da ogni parte del globo, tra old e new school, nuovi fenomeni e tendenze, brand, vip, espositori e tutta la cultura che gravita intorno alla decorazione pittorica corporale, un live stage dall’agenda serratissima con ospiti del calibro di Samuel dei Subsonica in uno speciale dj set ad hoc e una DRAGO Lounge pensata l’occasione.

Gli artisti della rotativa trasformano l’hangar della Fiera Roma in un hub, un pianeta interamente ink-related, un labirinto di macchinette, aghi e pelle che si tinge sotto il tocco degli esponenti dei migliori studi di fama mondiale per festeggiare il ventesimo anniversario di un evento che si fa al tempo stesso rituale, artistico, trendy e mondano con ospiti i più grandi tatuatori della scena. Presenti Sensei Honda, direttamente da Itoshima in Giappone, uno degli unici tre maestri giapponesi che ancora tatuano esclusivamente con tecnica Tebori senza mai usare la macchinetta; Calvin Ngo da Singapore, che propone uno stile giapponese estremamente rigoroso nella scelta dei soggetti e nella loro realizzazione; Dani Guiraone, freschissimo primo classificato a Siviglia con i suoi tatuaggi in black’n’gray, dalla Spagna; il britannico Jakub Hendrix e lo svedese Jimmy Jhonsson, che realizzeranno per il contest finale di domenica 5 maggio un tatuaggio a 2 mani creando una sorta di art fusion su pelle; John Paul Cheng da Singapore con il suo stile “fine line”; Chris Liang da Taiwan che mostrerà come sia possibile applicare la concezione europea del tatuaggio alla tradizione orientale creando soggetti che vestono il corpo come abiti su misura; Horikan, ormai stabilitosi in Olanda, che tatuerà secondo i canoni della tecnica giapponese Tebori, ossia esclusivamente con l’uso delle tradizionali bacchette giapponesi per la realizzazione del tatuaggio; Kimihito Kawahara, ormai anche lui residente ad Amsterdam, con la sua “New School” giapponese; Karol Rybakowsky, dalla Polonia, uno dei maggiori esponenti della ritrattistica a colori, un ospite fisso ormai da tre anni; Jemka da Sidney che proporrà i suoi tatuaggi “Watercolor”, uno stile che in Europa annovera un sempre crescente numero di fans; Damian Gorski, londinese d’adozione, imbarazzante come renda un effetto “fluo” nella campitura dei suoi tatuaggi grazie all’uso sapiente del contrastare i colori; Anders Isso e Henriette Blackbird norvegesi, da un paio d’anni ospiti fissi della manifestazione.

Tante anche le donne del tatuaggio protagoniste: Jin O da Sidney con uno stile dai toni tenui e accattivanti che rendono fiabeschi i suoi tatuaggi; Elisheba Israel Mrozik, da Nashville, ex concorrente di Ink Mastered e Tattoo Artist of the Year nel 2015, pluripremiata tatuatrice in conventions in tutti gli Stati Uniti. L’arte di Elisheba è esposta nelle gallerie, nei murales e nel suo tattoo shop e galleria One Drop Ink. La sua body art è in tutto il mondo e può essere vista in tutti i continenti da clienti provenienti da Stati Uniti, Europa e Asia. Natasha “Animal”, con i suoi ritratti di animali dai contorni fiabeschi, dalla Russia; Eric Artistica da Singapore; Joa Antounm tatuatrice libanese in tour mondiale; Selina Colleye, sempre da Amsterdam, con il suo raffinato New Traditional occidentale; Maya Sapiga, tatuatrice, pittrice, illustratrice che usa i colori in modo stupefacente al di là del supporto usato, che sia carta o pelle il risultato delle sue opere è riconosciuto a livello mondiale; Carissa Lee, bostoniana perennemente in viaggio per proporre la sua personale rivisitazione dei temi classici dell’iconografia orientale.

Un percorso in ciò che rappresenta il tatuaggio oggi, che in tre giorni no-stop riunisce un fenomeno dall’ampio respiro che, non a caso, oggi coinvolge anche i brand. Un parterre d’eccezione per festeggiare i 20 anni della storica tattoo expo d’Italia, alla quale, nel 2019 si unisce la direzione artistica di Ritual The Club. Il 1999 e il 2000 furono, infatti anni storici per le sottoculture a Roma: nacquero l’International Tattoo Expo e il Ritual. Vent’anni in cui l’International Tattoo Expo Roma e il Ritual hanno apportato una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere gli stili di vita alternativi in Italia. Vent’anni che meritano di essere festeggiati nel migliore dei modi: con un nuovo grande progetto comune. Per l’occasione, International Tattoo Expo Roma e Ritual The Club uniranno le loro forze, le loro storie, i loro stili. Sul palco si esibiranno tutti e tre i giorni due grandi aerial performer della scuderia Torture Garden, il più grande fetish party al mondo con sede a Londra, rappresentato in Italia da Ritual The Club: Sasha Flexy e Skinny Red Head.

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