Leonardo da Vinci parrucchiere studiò anche le tinture e ricette di cosmetica

Leonardo da Vinci inventore di ricette di bellezza, acconciature e rimedi per fare più belle le più importanti figure femminili delle corti rinascimentali. Un aspetto poco noto di uno dei più grandi artisti e scienziati, ritenuto fra i più grandi geni dell'umanità, è svelato grazie alla mostra allestita alla fiera di Bologna per il Cosmoprof Worldwide, manifestazione per l'industria cosmetica in corso fino al 18 marzo.  'Leonardo Genio e Bellezza', è a cura della ricercatrice leonardista Maria Pirulli ed è stato realizzato da Cosmetica Italia, da Accademia del Profumo e dal Cosmoprof.

Emergono codici, innovazioni, studi e idee, rimedi e ricette di distillati per 'li capelli di neri gialli' o 'a fare biondo li capelli' con zolfo nero, allume di feccia e mele, oppure per ottenere una nuance 'tané' che si avvicina al colore fulvo (il tané di cui parla Leonardo deriva dal francese 'tanné' e corrisponde al colore delle castagne). E ancora formule per creare 'odori soavi' per le dame rinascimentali più rivelanti e che resero all'artista l'appellativo di Mago. Fra gli scritti di da Vinci si trovano anche esperimenti di cerette antesignane per levare i peli superflui a base di derivati dell'arsenico e pigmenti dell'oro.

"Penso che le ricette cosmetiche di Leonardo siano state viste come una sorta di magia dai suoi contemporanei - spiega Maria Pirulli - e oggi lo possiamo ritenere senza dubbio un apripista di tutto ciò che concerne la bellezza femminile e la cosmesi moderna".

Non ci sono solo i codici e le ricette di Leonardo: la mostra allarga lo sguardo alla bellezza e ai rimedi rinascimentali e riferisce dei canoni estetici, corrispondenti anche a quelli spirituali, del XV secolo in Italia. E' in questo periodo che l'arte 'biondeggiante' raggiunge il suo culmine con decoloranti rudimentali che regalano il biondo veneziano, quello fiorentino e quello alla napoletana, gettando le basi della chimica moderna. Fra i ritrovati estetici dell'epoca si trovano anche distillati di acqua di chiocciole (il precursore dell'odierna bava di lumache?) acquistati da Lisa Gheradini, conosciuta universalmente come Monna Lisa o la Gioconda, al monastero di Sant'Orsola a fine agosto del 1541.

"Il progetto su Leonardo non termina con la chiusura del Cosmoprof, - sottolinea Luciano Bertinelli, presidente di Accademia del Profumo -. Abbiamo infatti bandito una gara a cui partecipano sei case essenziere nazionali e imprese italiane d'eccellenza nel campo del packaging per realizzare una fragranza ispirata al genio di da Vinci. Il profumo avrà una produzione limitata di 500 pezzi e la mostra si trasferirà da Bologna al prestigioso Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia, dal 3 maggio al 20 settembre. Sarà poi ospitata alla Casa degli Atellani a Milano il 28 e il 29 settembre. La casa è appartenuta a Ludovico il Moro ed ha ospitato Leonardo da Vinci mentre realizzava il Cenacolo. Nel giardino c'è ancora parte del vigneto dell'epoca".

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