Quasi un italiano su tre beve solo acqua del rubinetto

Sono più gli uomini (74,9%) rispetto alle donne (72,6%) a  bere acqua del rubinetto su una quota di italiani pari al 73,7% che dichiara di averla bevuta nell’arco dell’ultimo anno.

La tendenza di consumo emerge dalla ricerca Open Mind Research sulla propensione al consumo di acqua del rubinetto in Italia di Acqua Italia (Associazione costruttori trattamenti acque primarie) in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione programmata per il prossimo 16 ottobre.

L’analisi, proseguendo sul filo del confronto di consumo tra i due sessi, sottolinea però che quando si parla di bere sempre acqua dal rubinetto il rapporto vede gli uomini al 31,6% e le donne al 31,2%. I maggiori utilizzatori risultano essere invece gli adulti con un’età compresa tra i 35 e i 44 anni (76,3%) mentre i più diffidenti hanno un’età compresa tra i 55 e i 64 anni (39,9%). La ricerca mette inoltre in evidenza che dal punto di vista professionale i più virtuosi sono i lavoratori autonomi (78,4%) mentre le casalinghe dichiarano di farne un uso molto sporadico (44,9%).

Viene segnalato poi che dai risultati relativi al livello di istruzione acquisito emerge che più il titolo di studio è alto e più è diffuso il consumo di acqua del rubinetto, trattata e non: 80,7% per i laureati, 73,5% per i diplomati degli istituti medi superiori e 71,6% per le licenze di media inferiore.

Tutti quelli che non hanno un titolo di studio o hanno la licenza elementare dichiarano invece di berla nel 73,7% dei casi. Infine i motivi che spingono gli italiani a berla sono la comodità (31,4%), seguita dal gusto (24,3%) e dal minor costo rispetto alla cugina in bottiglia (19,2%).  Dal punto di vista geografico l’area più incline a farne uso è il nord Est e l’Emilia (87,9%) mentre quelli che ne fanno uso sporadicamente, o mai, si concentrano al sud e in Sicilia (47,7%).

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