Obesità, 12 ragazzi sfidano sè stessi Alla Solatrix per la loro salute

Sono dodici. Sono ragazze e ragazzi sovrappeso, tre maggiorenni e gli altri minorenni, tra i 14 e i 22 anni; vengono da tutta Italia alla casa di cura Solatrix di Rovereto e per tre settimane sono in soggiorno residenziale per il «percorso obesità», una full immersion gratuita durante la quale imparano a conoscersi, a conoscere il proprio corpo, a capire i cibi, a calibrare l’alimentazione, a relazionarsi con rispetto tra loro, a praticare in maniera corretta l’attività sportiva e motoria, per riequilibrare le loro vite alla ricerca del benessere psicofisico e della serenità.

«È davvero molto utile. Ti dà le basi - spiega Patrick 21 anni di Arco - e tu con quelle basi costruisci un miglior rapporto con te stesso». Un altro ragazzo, minorenne, è alla Solatrix «perché mio padre ha fatto un percorso specifico qua ed è calato di 30 chili. Io da 100 sono passato a 91, ma quello che impari soprattutto è un’educazione alimentare».

È un progetto organizzato e proposto dallo staff della Solatrix. Un esperimento pilota era partito lo scorso anno e il «ritiro» che si sta chiudendo proprio oggi è stato molto apprezzato e avrà seguito «perché - spiegano la dottoressa, Stefania Leoni , capo reparto della riabilitazione nutrizionale e Maria Letizia Petroni , coordinatrice del Centro cura obesità della Solatrix, accreditato - c’è sempre più richiesta di servizi di questo tipo».

Durante le tre settimane le giornate sono cadenzate da incontri con psicologi, dietisti, nutrizionisti, esperti in educazione fisica. «Questo percorso - spiega Leoni - nasce dalla richiesta che viene dal territorio trentino ma anche dal Veneto e dall’Emilia Romagna. Non si tratta solo di riabilitazione nutrizionale ma anche psicologica e motoria. Il primo giorno ci sono accertamenti e valutazioni mediche, dietetiche, psicologiche e fisiche. Poi i ragazzi iniziano la settimana tipo: ogni giorno due ore di ginnastica; partecipano a gruppi psicoeducativi e dietistici; i pranzi sono assistiti da dietisti; ci sono colloqui individuali e a gruppi. Ci sono anche incontri dei genitori con uno psicologo, per un approccio familiare a sostegno dei figli, per eliminare ogni tipo di giudizio, sia verso i ragazzi, sia verso i genitori che spesso si sentono in colpa. L’obesità ha una forte componente genetica e va combattuta con determinazione».

E la squadra di giovani, che proprio oggi termina il percorso di tre settimane, appare soddisfatta: «Usciamo dalla Solatrix con un obiettivo raggiunto, quello di cambiare le nostre abitudini alimentari - dice Andrea , 18 anni di Padova - facciamo attività fisica e siamo più consapevoli». «Qua iniziamo un cambiamento sia mentale, sia alimentare, sia motorio. Il menù è personalizzato con una dietista che ci fa capire l’importanza di un piatto e degli alimenti». Ci sono anche delle uscite in passeggiata e perfino al ristorante per saggiare la loro capacità di autogestione.

Dormono in camere da due: «Sappiamo che è un ospedale ma si accetta la cosa con semplicità». «Ma qua - sorride Andrea - è bello, ci si diverte, non sei obbligato a fare nulla ma solo continuamente incoraggiato».

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