La festa di Malcesine dall'alto Lo spettacolo con il drone di JT

Lo spettacolo dei fuochi d'artificio della Festa di S.Anna a Malcesine visto dall'alto: merito del drone di JT Drone, l'azienda di Riva specializzata in questo tipo di foto e riprese (qui sotto la loro storia). 


Si chiamano «Sapr», che significa  «sistemi aeromobili a pilotaggio remoto», ma per tutti sono droni, ormai  presenze fin troppo frequenti sopra le nostre teste anche se il loro ronzìo  suscita ancora curiosità. Ce ne sono di tutti i modelli e per tutti gli  impieghi, da quelli che si comprano al supermercato in polistirolo a quelli  destinati alle operazioni militari che possono costare milioni di euro. 

Tra i due estremi un mondo da scoprire con centinaia di esemplari e poca  conoscenza della complessa normativa che in Italia regola l'utilizzo di  questi apparecchi. Tra i migliori esperti in Trentino c'è certamente Roberto  Guarnati, amministratore di «JTDrone», startup rivana nata lo scorso anno  e che si dedica proprio allo sviluppo di tutto ciò che ruota attorno ai  droni e alle loro applicazioni: rilievi di vario tipo (geologici, topografici,  mappature), sicurezza (sorveglianza, ispezione, anche operazioni di polizia  e di intelligence), protezione civile (operazioni di soccorso, prevenzione  e gestione incendi), media (immagini, documenti) e addirittura agricoltura.  Proprio a quest'ultima famiglia appartiene il modello al quale, in questi  giorni, si sta lavorando alla Baltera, dove la «JTDrone» ha sede e laboratorio.  Un aeromobile da 24 chili capace di trasportare un carico di 13, cioè additivi  destinati ai campi coltivati. Incredibile.

«Ho iniziato 16 anni fa come  aeromodellista - racconta Guarnati - ero anche nel gruppo altogardesano.  La passione per il volo c'è sempre stata e lavorando nel settore web (è  titolare di ongarda.net) nel 2015 ci è venuta un'idea. Di fronte alle nuove  normative di volo che l'Enac aveva annunciato per i droni abbiamo presentato  una proposta innovativa, progettando un dispositivo che permette ai soggetti  interessati (torre di controllo, forze dell'ordine, piloti) di sapere in  ogni momento dove sono, cosa fanno, come si comportano i droni in volo».  Di fatto si tratta di un sistema di controllo del traffico aereo. Qualcosa  di simile ai trasponder degli aerei, ma che viaggia su rete 3G e realizza  la ?tracciabilità? del volo di un drone. Esattamente quello che Enac deve  imporre con le nuove regole per uscire dal caos attuale e offrire sicurezza  e certezze a chi vola. Si pensi semplicemente ai pericoli ai quali un elicottero  andrebbe incontro trovandosi nel rotore un drone non segnalato.

Alla «JTDrone» hanno relizzato il progetto (producono tutto tramite una stampate 3D di  un'altra startup italiana, «IRA3D», riducendo di molto i tempi di sviluppo  dei prototipi) ma quando è stato il momento di presentarlo ad Enac è calato  il silenzio. «Non siamo più riusciti ad avere un contatto - spiega Guarnati  - i vertici sono cambiati, la normativa è stata prorogata e l'ente ha emesso  un bando riservato a produttori con 100 milioni di euro di fatturato, il  cui esito non ci è noto». Tanta fatica per nulla? Non è detto visto che  i rivani hanno già depositato il brevetto ad aprile e hanno contatti con  realtà straniere che sembrerebbero interessate al progetto di «scatola  nera per droni» elaborato dalla startup di via Misone. Che per sostenere  la propria attività ha da poco deciso di aprire al crowfunding: il 10%  della srl è in vendita ai finanziatori che credono nel progetto, mentre  Trentino Sviluppo farà sapere tra qualche mese l'esito della richiesta  di contributi pervenuta.                              

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