La rivista musicale si schiera Rolling Stone e i vip contro Salvini

La rivista musicale Rolling Stone si schiera a favore dei migranti ai quali dedica la copertina in edicola domani dal titolo: «Noi non stiamo con Salvini. Da adesso chi tace è complice».

«Fa male vedere, giorno dopo giorno, un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito», è scritto in una presa di posizione della redazione e sottoscritta da numerosi personaggi del mondo dello spettacolo: Daria Bignardi, Vasco Brondi, Caparezza, Ennio Capasa, Pierpaolo Capovilla, Chef Rubio, Max Collini, Carolina Crescentini, Marco D’Amore, Costantino della Gherardesca, Erri de Luca, Diodato, Elisa, Ernia, la casa di produzione Fandango di Domenico Procacci, Fabio Fazio, Anna Foglietta, Marcello Fonte, Gazzelle, Gemitaiz, Gipi, Linus, Lo Stato Sociale, Makkok, Fiorella Mannoia, Vinicio Marchioni, Emma Marrone, Enrico Mentana, Ermal Meta, Francesca Michielin, Motta, Gabriele Muccino, Negramaro, Andrea Occhipinti, Roy Paci, Mauro Pagani, Tommaso Paradiso, Valentina Petrini, Alessandro Robecchi, Lele Sacchi, Selton, Barbara Serra, Michele Serra, Shablo, Subsonica, Tedua, Tre Allegri Ragazzi Morti, Sandro Veronesi, Daniele Vicari e Zerocalcare.

«I valori sui quali abbiamo costruito la civiltà, la convivenza, sono messi in discussione - scrive la rivista -. I sedicenti ‘nuovì sono in realtà antichi e pericolosi, cinicamente pronti a sfruttare paure ancestrali e spinte irrazionali». «Crediamo che oggi in Italia sia fondamentale prendere una posizione chiara, crediamo che volgere lo sguardo dall’altra parte e aspettare che passi la bufera equivalga a essere complici, crediamo, una volta di più, nel soft power della cultura pop, nella sua capacità di unire, condividere, accogliere».


La risposta del ministro non si è fatta attendere. Come prevedibile Salvini ha usato l'ormai classico mantra, sfruttato sui social anche dai suoi tantissimi sostenitori: "Ospitateli a casa vostra". Ecco la frase di Salvini: "Sono strani questi attacchi ad personam: questi multimilionari - perchè gli appelli non arrivano da pensionati, da chi vive nelle case popolari - radical chic con milioni di euro spalancassero le porte delle loro megaville ed accogliessero a loro spese chi ritengano di accogliere. Io tiro dritto nel nome della sicurezza, dell'ordine, delle regole e della chiusura dei porti".

"Non ci penso neanche" ha poi risposto il ministro a chi gli chiedeva se avesse intenzione di comprare il numero della rivista con l'appello degli artisti. "Qualcuno di questi cantanti, di questi attori e di questi scrittori - ha aggiunto - mi piace e continuerò a sentire le loro canzoni, a vedere i loro film, a leggere i loro libri. Ma io sto facendo quello che la maggioranza dei cittadini italiani mi chiede di fare: dare regole, riportare l'ordine, controllare un' immigrazione fuori controllo. E dunque io tiro dritto".

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