Il colosso Aldi apre e fa subito il pienone

di Fabia Sartori

Oggi il colosso tedesco del discount Aldi ha aperto a Trento, oltre che a Rovereto e in altre città, in via Brennero, nell’area ex Autostima, con un negozio da 1.100 metri quadri e 16 addetti. E partono subito offerte sui prezzi con ribassi anche del 30%.

Sia a Trento che Rovereto i discount sono stati presi d’assalto (foto Alessio Coser e Gianni Cavagna): moltissima gente ha voluto approfittare delle offerte dell’apertura.



Con l’arrivo di Aldi in Trentino la concorrenza nel settore della grande distribuzione si fa spietata. Ecco, quindi, che il Sait si prepara ad abbassare i prezzi nel caso in cui il discount tedesco metta in atto una tendenza al ribasso sul mercato trentino. A dirlo è il direttore del Consorzio di secondo grado delle Famiglie cooperative Luca Picciarelli. «È il mercato a fare i prezzi - dichiara - E noi per essere concorrenziali dobbiamo essere disposti a reagire».

Della stessa opinione anche Ivan Odorizzi, amministratore delegato del Gruppo Dao cui fanno capo le insegne Conad ed Eurospin. «L’apertura di un nuovo punto vendita Aldi in un mercato ancora inesplorato porterà con sé, almeno nel primo periodo, un abbassamento dei prezzi. Non inseguiremo tutti i ribassi sui vari prodotti che la multinazionale proporrà. Ma certamente ci impegneremo in parecchie iniziative che ci consentano di fidelizzare i clienti. Tanto più che, proprio quest’anno, ricorre il venticinquesimo compleanno di Eurospin, la catena discount completamente italiana: già da questo mese partirà un programma molto intenso di promozioni».



Sia Picciarelli che Odorizzi si dichiarano «pronti ad accogliere sul territorio i nuovi concorrenti. Tanto più una catena molto qualificata come Aldi, in grado di stimolare i meccanismi concorrenziali di mercato. Le catene locali saranno spinte anche a migliorare la qualità del servizio e il rapporto con clienti».
Meno preoccupato è il direttore affari generali del Gruppo Poli Mauro Poli. «Aldi è una catena discount. Mentre la nostra offerta punta su prodotti locali e di marca italiana - afferma - Ci rivolgiamo a un’utenza diversa, anche se si tratta comunque di un competitor importante e agguerrito. Probabilmente non mancheranno prodotti di marca italiani a prezzi bassi, ma la maggior parte dell’offerta rimane legata al discount».



Opinione comune a Picciarelli, Odorizzi e Poli è che il mercato su Trento e Rovereto sia ormai saturo. «Abbiamo il numero di metri quadri pro capite in termini di supermercati più alto d’Italia - fa presente Poli - E questo può avere conseguenze negative riguardo alla sostenibilità dei punti vendita». Insomma, la torta di fatturato da suddividere tra i diversi supermercati presenti nelle due città rimarrà sempre la stessa. «E con il nuovo colosso multinazionale in arrivo - spiega Picciarelli - la fetta spettante alle diverse catene di supermercati già presenti sarà indubbiamente più piccola».

Anche i sindacati sono in allerta. «Lidl e Aldi non hanno un contratto di lavoro integrativo e temo che le catene locali (Poli, Sait) possano mettere in discussione quello vigente al momento del suo rinnovo. E questo al fine di abbassare il costo del lavoro per riuscire a rimanere sul mercato». Così il segretario della Uiltucs Walter Largher. «Già anni fa avevamo messo in guardia sugli effetti negativi che la liberalizzazione del mercato avrebbe potuto portare». Della stessa idea è il segretario della Fisascat Cisl Lamberto Avanzo. «Va rilanciata con urgenza la contrattazione provinciale e aziendale. C’è il rischio concreto che per rincorrere la concorrenza si smantellino i contratti aziendali in essere da decenni nelle catene locali».

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