Alto Adige in vetta per la buona cucina

Calma piatta in Trentino (nessuna promozione, nessuna bocciatura), fuochi d'artificio in Alto Adige con la conquista per la prima volta nella storia delle mitiche 3 stelle. Questo il verdetto dell'edizione 2018 della Michelin, la «Bibbia» dei gourmet, la guida più ambìta e temuta (fu fondata nel 1900 dai fratelli Andrè e Edouard Michelin), quella che può decretare le fortune di un ristorante, in grado di generare milioni di fatturato.
In regione il primo 3 stelle. 
Nell'Olimpo dei ristoranti tristellati entra per la prima volta l'altoatesino St. Hubertus di San Cassiano in Badia guidato dallo chef Norbert Niederkofler. Questo il giudizio di Michael Ellis, direttore internazionale delle Guide Michelin: «I piatti di Norbert Niederkofler rivelano la personalità dello chef. Sanno raccontare mille e una storia. I protagonisti sono la natura, la cultura e i gusti schietti e intensi delle sue montagne, la passione e la fatica quotidiana dei contadini e degli allevatori, la qualità eccelsa dei loro prodotti, le tradizioni e i metodi tramandati, il calore dei masi, il desiderio di viaggiare per imparare e di ritornare per ritrovare il proprio stile di vita, l'impegno, la cura, la costanza che si sposano con l'entusiasmo e la leggerezza. Nei piatti di Norbert Niederkofler si gustano questi sapori, si vedono le montagne, si ascoltano queste storie. L'incontro con questa cucina non è un pasto, ma un'indimenticabile esperienza umana. Per gli ispettori Michelin, 3 stelle emozionanti».
Nove i «tristellati» italiani.
Con l'ingresso nel Gotha della ristorazione italiana di Norbert Niederkofler ora sono nove i ristoranti che vantano le mitiche tre stelle Michelin (il massimo dei riconoscimenti). Eccoli: il St. Hubertus (San Cassiano in Badia), il Ristorante «Reale» di Castel di Sangro (L'Aquila) dello chef Niko Romito, l'«Osteria Francescana» di Massimo Bottura (Modena), «Le Calandre» di Massimiliano Alajmo (Rubano, Padova), il «Pescatore» di Nadia Santini (Canneto sull'Oglio, Mantova), l'«Enoteca Pinchiorri» (Firenze), la «Pergola» (Roma), «Da Vittorio» (Brusaporto, Bergamo), «Piazza Duomo» (Alba). Clamorosa la bocciatura della star televisiva Carlo Cracco (che scende da due a una stella). Retrocesso ad una sola stella anche lo chef trentino di origine, milanese d'adozione, Claudio Sadler. Conquistano le 2 stelle Andrea Aprea (Ristorante Vun, Milano) e Alberto Faccani (Ristorante Magnolia, Cesenatico).
Val Badia superstar.
L'Alto Adige (dove da sempre la cultura dell'accogliernza e dell'ospitalità è una vera e propria religione) si conferma anche quest'anno superstar con ben 26 stelle (contro le sette del Trentino). Nel firmamento sudtirolese brilla, in particolare, la Val Badia che oltre al «tristellato» St. Ubertus può vantare anche un nuovo «due stelle»: la Siriola Ciasa Salares di San Cassiano (chef Matteo Metullio) che va ad aggiungersi agli altri 4 «bistellati»: Jasmin (Chiusa), Gourmet Stube Einhorn (Mules), Terra (Sarentino), Trenkerstube (Tirolo). Gli ispettori della Michelin capitanati da Sergio Lovrinovich hanno assegnato, inoltre, la prima stella al Ristorante Culinaria in Farmerkreuz (Tirolo). Le altre stelle altoatesine nel riquadro a fianco.
Nessuna novità in Trentino.
La guida rossa ha confermato le due stelle alla Locanda Margon (chef Alfio Ghezzi) di Ravina di Trento. Mantengono la stella i tre ristoranti stellati della Val di Fiemme e Fassa: «El Molin» (Cavalese, chef Alessandro Gilmozzi), «Malga Panna» (Moena, chef Paolo Donei), il «Chimpl» (Vigo di Fassa, chef Stefano Ghetta) e i due ristoranti di Madonna di Campiglio: «Il Gallo Cedrone» (chef Sabino Fortunato) e il «Dolomieu» (chef Enrico Croatti). L'edizione 2018 della Guida Rossa Michelin ha confermato la stella anche a due giovani e talentuosi chef trentini che si stanno facendo onore fuori regione: il fassano Peter Brunel a Firenze come responsabile delle cucine del Ristorante «Borgo San Jacopo» del Gruppo Ferragamo e il valsuganotto Giuliano Baldessari di Roncegno Terme, chef patron del Ristorante «Aqua Crua» di Barbarano Vicentino.
I ristoranti «Bib Gourmad».
La Guida Michelin segnala anche i ristoranti «Bib Gourmand», ovvero quelli che propongono piatti accurati a prezzi contenuti (meno di 30 euro). In Trentino sono nove: Da Cipriano (Calavino), Casa del Vino (Isera), Vecchia Sorni (Lavis), Agritur El Mas (Moena), Locanda D&D Maso Sasso (Nogaredo); Nerina (Romeno), Morelli (Canezza), Chalet Pra delle Nasse da Anita (San Martino di Castrozza) e l'Antica Osteria di Ossana.

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