Libretto senza mamma e papà La preside: «Nessuna rivoluzione»

di Daniele Ferrari

«Il libretto scuola-famiglia è a tutti gli effetti un documento ufficiale e richiede un registro linguistico formale». Così la dirigente scolastica Antonella Zanon dell’istituto comprensivo Pergine 2 (1.017 alunni in 5 plessi) replica alle osservazioni sollevate da alcuni genitori, e dal consigliere provinciale Rodolfo Borga (Civica Trentina), dopo l’adozione della formula «firma del responsabile 1 e 2» sul libretto di collegamento scuola-famiglia.

«Non pensiamo di avere fatto un atto tanto rivoluzionario ad aver scritto “responsabile”, invece di “genitore o chi ne fa le veci” - scrive in una nota ufficiale la preside Antonella Zanon - altri istituti usano questo termine da tempo».

Seguono le motivazioni della decisione. «Il libretto scolastico è stato rivisto nella sua veste grafica con semplicità e pulizia di layout - precisa la nota - siamo un’istituzione statale-provinciale e quando comunichiamo con i genitori-responsabili, dobbiamo essere certi che si tratti di chi la legge identifica come responsabili (i genitori naturali posso aver perso l’affido dei figli). Siamo una scuola inclusiva e pensiamo a tutti i minori, anche a chi i genitori non ha, ed infine il codice civile parla di “responsabilità genitoriale” e ci autorizza ad utilizzare la parola responsabili. Locuzione che non va vista come una diminuzione del ruolo genitoriale: i genitori non sono solo responsabili di aver generato, ma anche dell’educazione, mantenimento, istruzione e accudimento dei figli».

Dopo aver specificato che il «libretto» in quanto documento ufficiale richiede un «registro linguistico formale» la dirigente Zanon ricorda che il «Progetto di Istituto» (inserito nel libretto) indica tra i valori il «clima di lavoro favorevole all’apprendimento». «Insegnanti, genitori e studenti sono chiamati a contribuire allo star bene insieme - conclude la preside - i genitori che vanno dal politico o dal giornalista prima di interloquire con la scuola (sempre pronta ad ascoltare), non aiutano il clima di lavoro della scuola e del figlio. Ad oggi nessun genitore si è fatto vivo per farsi ascoltare sulla questione».

comments powered by Disqus