Una band di medici trentini racconta storie di migranti

di Fabio De Santi

L’umanità sta attraversando un momento storico epocale, non soltanto per il confronto e lo scontro di religioni e civiltà diverse, non soltanto per la crisi degli interessi economici globali ma, soprattutto per la percezione di essere giunti ad un punto di non ritorno, in cui sono in gioco i valori fondanti dell’essere uomo e lo stesso senso della vita.

Nasce da questi presupposti il dvd «Quo Vadis. Storie di migranti», firmato da Fernando Ianeselli e dalla Blood Rockers Band che unisce  professionisti di spicco del mondo sanitario trentino.

Un lavoro che vorrebbe essere la colonna sonora di un’umanità dolente e smarrita in cammino verso una destinazione ignota: «Il progetto Quo Vadis - ha raccontato all’Adige il dottor Fernando Ianeselli - nasce quasi due anni fa quando anche in Italia si cominciavano a intravedere i primi segni di quella che diventerà poi la più grande e drammatica migrazione dei nostri tempi. Le immagini che più mi colpirono e mi spinsero ad iniziare il racconto furono la distruzione della meravigliosa città di Palmyra, la maglietta rossa del piccolo Aylan Kurdi sulle spiagge turche, ed i binari lungo i quali masse di profughi si incamminavano in cerca di un incerto approdo».

«Quo Vadis» è un concept musicale arricchito con immagini, video, disegni, fumetti ed interviste per arrivare alla veste odierna pubblicata in dvd. Le canzoni sono state registrate live nel corso dei concerti di Arco, Trento e Rovereto e mixate e masterizzate al Gulliver Studio di Pergine.

La narrazione prende spunto dall’attualità delle drammatiche vicende del Nord Africa e del Medio oriente trasfigurando e generalizzando la cronaca che tuttavia rimane in tutta l’opera sempre presente e riconoscibile.

«Pur non seguendo un rigido schema cronologico - sottolinea Ianeselli - l’opera può essere divisa in tre parti con un primo gruppo di canzoni che narrano le vicende precedenti l’esodo, un secondo gruppo si riferisce al viaggio senza fine lungo le frontiere dell’Europa mentre l’ultimo comprende alcuni brani che affrontano il controverso tema dell’accoglienza».

Fra i contenuti speciali del dvd è stata inserita anche la composizione «Ballata del bambino senza tempo» ispirata alla vicenda (narrata nel libro di Michele Iacono) del bambino di Aleppo che in punto di morte pronuncia le terribili parole: «...lo dirò a Dio!»

Il progetto visivo di «Quo Vadis» è stato sviluppato con video e fotografie prevalentemente amatoriali con il supporto di filmati originali scaricati on line o concessi dalle associazioni «Verso la Mesopotamia» e «Progetto Meltingpot Europa» in collaborazione con il Centro Sociale Bruno. Le opere pittoriche sono invece di Cristina Zanella che ha collaborato al progetto dipingendo una serie di chine utilizzate nella realizzazione dei video e che seguiranno il tour.

Per la Blood Rockers Band, formata da Paolo Barelli, Paolo Cristofolini, Pierluigi Gamba, Fernando Ianeselli, Andrea Lorusso, Massimo Ripamonti, Marco Scillieri e Serhat Akbal «Quo Vadis» è un’ulteriore tappa di una formazione che da tempo ha messo da parte i brani cover per creare composizioni originali.

Da sottolineare come i proventi della commercializzazione dell’opera verranno devoluti ad associazioni no profit che operano nel mondo del volontariato e della solidarietà.

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