Popolazione: in Trentino più morti che nati Si cresce solo grazie all'immigrazione

Per il secondo anno consecutivo il Trentino registra un tasso di crescita naturale negativo.

Sono di più le persone che muoiono di quelle che nascono. Il tasso di crescita totale resta comunque positivo, anche se di poco, grazie all’immigrazione interna ed esterna.

L’Istat ha pubblicato le prime stime demografiche relative al 2016 e per il Trentino le notizie non sono confortanti.

Dopo aver registrato per la prima volta una crescita naturale negativa nel 2015 (-0,4 per mille) il trend viene confermato anche nel 2016 con un -0,5. Il dato significa, a spanne, circa 250 unità in meno. Nell’ultimo decennio la crescita naturale in Trentino risulta essere in calo costante: 1,5 nel 2008; 1,4 nel 2009 e 2010; 1,3 nel 2011; 0,9 nel 2012; 0,5 nel 2013; 0,2 nel 2014 con il passaggio in negativo nel 2015 (-0,4).

Ben diversa risulta essere la situazione nella vicina provincia di Bolzano dove la crescita naturale resta sostenuta: 2,7 nel 2016 e quasi sempre ben oltre il 2 nell’ultimo decennio.

Il tasso di crescita totale in Trentino rimane comunque appena positivo (0,3 per mille) per effetto del saldo migratorio interno (1,5)  ed estero (1,4).

Ma anche in questo caso il dato regionale di 3,4 per mille viene spinto soprattutto dall’incremento registrato in Alto Adige (6,6). Anche il tasso di fecondità premia l’Alto Adige: il numero medio di figli per donna nel 2015 è di 1,78 a Bolzano e 1,51 a Trento, dati comunque nettamente superiori al valore nazionale di 1,34 e anche di 1,41 per il solo Nord Est.

In Trentino l’età media al parto è di 31,9 anni.

Diamo però uno sguardo a quanto accade nel resto del nostro Paese attraverso la «fotografia» scattata dall’Istat. Al 1° gennaio 2017 - rileva l’istituto di statistica - si stima che la popolazione ammonti a 60 milioni 579 mila residenti, 86 mila unità in meno sull’anno precedente. La natalità conferma la tendenza alla diminuzione: il livello minimo delle nascite del 2015, pari a 486 mila, è superato da quello del 2016 con 474 mila.

Dopo il picco del 2015 con 648 mila casi, i decessi sono 608 mila, un livello elevato, in linea con la tendenza all’aumento dovuta all’invecchiamento della popolazione.

Il saldo naturale (nascite meno decessi) in Italia come in Trentino registra nel 2016 un valore negativo (-134 mila) che rappresenta il secondo maggior calo di sempre, superiore soltanto a quello del 2015 (-162 mila).

Il saldo migratorio estero nel 2016 è pari a +135 mila, un livello analogo a quello dell’anno precedente ma, rispetto a quest’ultimo, è determinato da un maggior numero di ingressi (293 mila), e da un nuovo massimo di uscite per l’epoca recente (157 mila).

Al 1° gennaio 2017 i residenti hanno un’età media di 44,9 anni, due decimi in più rispetto alla stessa data del 2016. Gli individui di 65 anni e più superano i 13,5 milioni e rappresentano il 22,3% della popolazione totale; quelli di 80 anni e più sono 4,1 milioni, il 6,8% del totale, mentre gli ultranovantenni sono 727 mila, l’1,2% del totale. Gli ultracentenari ammontano a 17 mila.

La fecondità totale scende a 1,34 figli per donna (da 1,35 del 2015); ciò è dovuto al calo delle donne in età feconda per le italiane e al processo d’invecchiamento per le straniere: le straniere hanno avuto in media 1,95 figli nel 2016 (contro 1,94 nel 2015); le italiane sono rimaste sul valore del 2015 di 1,27 figli.

L’età media delle donne al parto è di 31,7 anni.

La vita media per gli uomini raggiunge 80,6 anni (+0,5 sul 2015, +0,3 sul 2014), per le donne 85,1 anni (+0,5 e +0,1).

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