Lei diventa lui e viceversa Oggi sposi, poi un figlio

Lei in abito bianco con stola di pelliccia si presenta come Alessia, ma quando il consigliere comunale che celebra il matrimonio chiede il suo assenso si rivolge chiamandolo Alessio, come è scritto sulla carta d’identità. E lo stesso accade quando Davide, impeccabile smoking nero con fiore rosso all’occhiello, è chiamato a dire sì e a promettere fedeltà con il suo nome originario, Valentina. Se non fosse per questo «particolare» il matrimonio di Davide, 19 anni, e Alessia, 24, sarebbe stata una delle tante celebrazioni civili al Comune di Orbetello (Grosseto). Ma sono le nozze di lui che è diventata lei e di lei che è diventata lui. Ai due giovani il matrimonio è così piaciuto che hanno fatto capire che lo vorrebbero rifare, questa volta con i loro nuovi nomi, una volta che il cambiamento di sesso sarà completo e potrà essere registrato anche all’anagrafe.

Alessia e Davide si sono giurati amore eterno tenendosi per mano in una stanza del Comune di Orbetello (Grosseto) davanti ad un consigliere comunale dell’amministrazione lagunare, Alessandro Ragusa del Pd, e di fronte a parenti e amici. La coppia, emozionata, è stata salutata da centinaia di persone che hanno atteso in piazza per circa un’ora, applaudendoli alla loro uscita dalla sede del Comune. E, come per tutti i matrimoni che si rispettino, non è mancato il lancio di riso ed il bacio della sposa.

Intanto sono partiti in auto per festeggiare, ma tra qualche giorno Alessia e Davide raggiungeranno l’Ucraina dove è consentito avere figli attraverso la pratica dell’utero in affitto. I due, grazie al padre di Davide (nato Valentina), che ha messo a disposizione 30 mila euro, hanno già preso accordi in una clinica a Kiev e coroneranno il loro sogno di avere un figlio: prima di cominciare il percorso per diventare donna Alessio-Alessia avrebbe provveduto a far congelare il seme per poter un giorno avere un bambino.

Alessia, di Orbetello, e Valentina, di Gallarate, sin dall’infanzia hanno sempre rifiutato il corpo in cui erano nati e si facevano già chiamare con i loro nuovi nomi quando per la prima volta si sono incontrati e innamorati l’uno dell’altra. Il lungo e sofferto viaggio verso l’altro sesso che ognuno dei due aveva intrapreso, affrontando la trafila di visite psichiatriche e cure ormonali, hanno deciso di proseguirlo assieme, fidanzandosi e convivendo sotto lo stesso tetto. Poi, oggi, il matrimonio, un po’ complicato nella «formulazione», ma comunque sposi.

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