C'è la crisi, funerali a rate. E qualcuno se lo paga in anticipo

Se c'è un settore che non si esaurirà mai è quello delle onoranze funebri. Chi in maniera più sfarzosa, chi più dimessa, ognuno secondo il proprio credo e convinzione, prima o poi ne sarà cliente. Eppure la crisi ha colpito anche lì, nella sacra cerimonia al caro estinto.

Non è cosa da poco, basta fare due conti: euro più euro meno, con qualche differenza nord-sud, città-paese, per una bara non si spende meno di 5-600 euro (diffidare delle imitazioni), ma si può arrivare anche a cifre a quattro zeri scegliendo il lusso della radica di noce o lo stile di alcuni fregi e interni; c'è poi la corona di fiori o il cuscino (100-300 euro), la lapide (500 euro, ma si triplica, anche qui, a seconda del marmo, dell'incisione, della foto da inserire), l'auto per il trasporto, l'annuncio affisso in paese (100-300 euro) o il necrologio sul giornale (300-500 euro). La cremazione, mediamente, va dai 250 ai 750, a seconda dell'urna, della residenza del defunto e se ad aiutare c'è un'agenzia. Ed è sempre più scelta (con un'impennata del +25% negli ultimi anni) proprio perchè molto più economica di una tradizionale inumazione o tumulazione. Ma se non c'è intenzione di spargere le ceneri del caro al vento, bisogna aggiungere anche prezzo del loculo e della sua illuminazione.

Un funerale, assicurano gli operatori, costa poi mediamente il 15-20% di più al Sud, dove il rito è particolarmente sentito. I parenti, al pari di un matrimonio, non lesinano in accessori e servizi e non è raro che si "assumano" figuranti per seguire il feretro in corteo piangendo così da rendere ancora più sentita e drammatica la perdita. Insomma, mediamente, dicono le associazioni dei consumatori, in Italia va a finire che per un funerale si spende sui 4 mila euro in un batter d'occhi.

Ma la crisi sta cambiato tutto e chi "resta", con tutto l'affetto per chi se ne va, a fine mese deve continuare a fare i conti. Ecco allora che è ormai radicatissimo il "funerale a costo zero", ovvero rateizzabile, senza anticipo (d'altronde, non sempre una "perdità arriva nel momento giusto"). A Roma, ad esempio, c'è il "The end" a partire da 99 euro al mese. Ma c'è anche l'Outlet del funerale che a Milano offre un pacchetto base "tutto completo" a 1.499 euro, cui si possono aggiungere optional fino alla proposta Gold da 6.999 euro (anzichè 10 mila). O i funerali low cost All inclusive, in cui si compra il pacchetto "chiavi in mano", dove a fronte di notevole risparmio magari si deve chiudere un occhio sull'orario di "consegna" del feretro.

Sempre più frequenti poi gli accordi dei Comuni per un funerale calmierato: tra i più vantaggiosi nelle grandi città proprio quello di Milano al prezzo di poco più di mille euro. Ma se proprio volete fare un "affare" e nel contempo pensare "al futuro", allora l'ultimo trend è la Previdenza funeraria. Ovvero, perché pensare domani a ciò che già oggi sappiamo accadrà? Perché costringere i nostri cari a piangere due volte, una per noi e una per il conto, magari anche con l'incertezza del risultato? I programmi hanno nomi fantasiosi, "Oggi per domani", "Futuro oggi", "Momento sicuro", ma l'idea è la stessa: decidere subito come si vorrà essere celebrati, sepolti, con quale rito, quanti fiori, a bordo di quale auto e anche sulle parole di quale salmo.

Fatti i debiti scongiuri e stabilito ogni particolare con l'agenzia di fiducia, si salda subito, oggi che siete in buona salute e anche a rate. In questo modo a coprire una buona fetta del funerale saranno gli interessi maturati dalle quote versate anzitempo. I premi della Polizza sono detraibili dalle imposte e, ovviamente, prima ci si decide maggiore sarà la convenienza (e il guadagno in termini di servizi).

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