Guida Michelin: il Trentino perde le proprie «stelle»

Mancano due «stelle» all'appello, nel panorama dell'alta cucina trentina definito quest'anno dalla «Bibbia dei gourmet», la Guida Michelin. Nella sua edizione 2015, presentata ieri a Milano da Michael Ellis, direttore Michelin Europa, non trovano spazio né lo «Stube Hermitage» di Campiglio né lo «Scrigno del Duomo».

 

scrigno del duomo


Due assenze clamorose e, per di più, senza nessuna «new entry», quando un anno fa il Trentino poteva festeggiarne tre. La ristorazione della provincia soccombe dunque più che mai al cospetto dei cugini altoatesini, nonostante anche in provincia di Bolzano le «stelle» siano calate: da 20 a 19. Si tengono strette le due «stelle» tutti i ristoranti altoatesini che già potevano vantarle: il «St. Hubertus» (San Cassiano), il «Jasmin» (Chiusa) ed il «Trenkerstube» (Tirolo).
Doppia stella che anche quest'anno rimane non pervenuta in Trentino, dove Madonna di Campiglio si conferma comunque, nonostante la perdita di uno dei suoi astri, «capitale» trentina dell'alta cucina, con il «Dolomieu» (che conferma la «stella» ottenuta un anno fa) ed il «Gallo Cedrone».
Continuano a risplendere anche «El Molin» di Cavalese, «Maso Franch» a Giovo, «Malga Panna» a Moena, l'«Orso Grigio» a Ronzone, la «Locanda Margon» di Ravina (con il ristorante del sobborgo rimasto dunque l'unica realtà a tenere alto il vessillo dell'haute cuisine nel capoluogo) e 'L Chimpl di Vigo di Fassa.
In provincia dunque, non c'è troppo da festeggiare. Fa eccezione l'«Osteria storica Morelli» di Canezza, nel perginese, segnalata come «new entry» nella categoria dei locali Bib gourmand (per i ristoranti che si distinguono per il rapporto qualità-prezzo), dove il Trentino conferma le proprie dieci presenze del 2014. Manca infatti all'appello l'«Indovino», ristorante roveretano dell'hotel Nerocubo. Conferme per gli altri «Bib»: «Da Cipriano» di Calavino, «Casa del vino» di Isera, «Vecchia Sorni» a Lavis, «Boivin» a Levico, «Nerina» a Romeno, «Foresta» a Moena, «Da Anita Chalet Prà delle Nasse» a San Martino di Castrozza, «Locanda Alpina» a Brez e «Maso Sasso» a Nogaredo. Ma anche parlando di Bib gourmand l'Alto Adige ci batte, 14 a 10.
In campo nazionale, 27 nuovi ristoranti ad una stella, tra cui quelli di Andrea Berton e di Haruo Ichikawa, che con il suo «Iyo» di Milano è diventato il primo chef giapponese stellato in Italia. Sessant'anni, da 24 in Italia, propone il sushi «Iyo style», preparato con una fettina di salmone attorno a un uovo di quaglia, qualche uova di salmone e sopra il tartufo bianco. A chi gli ha chiesto se costi, ha risposto candido: «Un po'...»

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