«A qualcuno piace l’orso libero» Sabato conferenza con la Lac

La sezione del Trentino Alto Adige della Lega per l’abolizione della caccia organizza la nona Giornata dell’orso, «A qualcuno piace l’orso, non nel piatto o impagliato ma vivo, libero e felice».

L’associazione animalista propone, il prossimo 25 maggio, la presentazione di relazioni sulla convivenza pacifica tra uomini, orsi, lupi e gli altri animali selvatici, «per un positivo cambiamento culturale».

La giornata si svolge dalle 16.30 alle 19 nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto a Trento.

«Prevenire è meglio che sparare? Metodi ecologici per la prevenzione dei danni da ungulati. Esperienze, problematiche e opportunità» è il titolo della conferenza principale, affidata al biologo David Bianco, Biologo, curatore di progetti di conservazione della biodiversità e di gestione della fauna nei Parchi regionali del Bolognese.

Interverranno anche Francesco Mongioì del comitato per l'orso Trentino Alto adige e Caterina Rosa Marino della Lac regionale.

«In questi ultimi mesi l’attuale giunta della Provincia autonoma di Trento, invece di approfondire e ampliare i momenti di informazione e formazione della popolazione residente e dei turisti, sta procedendo con lo smantellamento dei preesistenti momenti informativi per quanto limitati e insufficienti fossero», sostiene l’associazione ambientalista.

Secondo cui «L’attuale amministrazione sta assillando il ministro dell’Ambiente con richieste di rimozione di orsi problematicì condizionate al fatto che gli orsi presenti sul territorio siano un numero superiore a 40.

Non è chiara la logica, però», sostiene ancora Lac, che annuncia di aver già chiesto, con una dettagliata nota al ministro Costa, che non conceda mai deroghe al regime di tutela degli orsi.

«Nell’ultima stagione di caccia dal 1° settembre 2018 al 31 gennaio 2019 abbiamo avuto numerosi incidenti con armi da caccia, si contano in complesso 21 morti e 59 feriti che non è poco se consideriamo che la caccia è considerata attività sportiva e ricreativa. Sarebbero accettabili 21 morti e 59 feriti a causa della pallavolo?», conclude la nota della Lac.

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