Caldissima primavera in Trentino Meli in fiore e 14 gradi sulla Paganella

Una fioritura dei meli esplosiva (terminerà fra oggi e domani in val d’Adige) prati verdi e tempestati dal giallo del tarassaco, nevi in fusione rapida: la primavera in Trentino è scoppiata all’improvviso dopo febbraio e marzo freddi - un intero bimestre sotto le medie storiche di temperatura, ormai una rarità in tempi di riscaldamento globale.

«Lo sviluppo della vegetazione è ancora in ritardo, di una decina di giorni in molti posti rispetto alla norma recente» spiegano gli agricoltori. Eppure aprile sta facendo accelerare di botto lo sviluppo, soprattutto della vite, grazie a temperature con pochi precedenti: il picco è stato toccato venerdì scorso in fondovalle (+28,2° misurati ad esempio alla stazione di Trento Roncafort), sabato in quota con una massima in Paganella di +13,8°, superata negli ultimi 50 anni solo dall’aprile 2011.

Si tratta di un dato persino superiore alla media delle massime di luglio per la montagna trentina. In quota, insomma, si è vissuto un anticipo di piena estate.

Responsabile un mix di fattori: aria già calda è finita «intrappolata» in un’alta pressione sull’Europa centro/orientale. Nell’anticiclone, l’aria tende a comprimersi verso il suolo, scaldandosi (per la legge dei gas) e perdendo umidità.

Da qui il bel tempo caldo su quasi tutta l’Europa: un fenomeno amplificato sulla nostra regione da un leggero föhn da nord/est disceso dalle Alpi. E così Trento e Bolzano sono finite sulle cronache nazionali come le città più calde d’Italia. Un quadro completato dallo scioglimento delle nevi e dalle piene di morbida dell’Adige e dei torrenti: al campo neve del Passo Rolle (2012 m) una settimana fa si superavano i 2 metri di spessore, ieri il manto era di 153 cm; calo analogo, di 7/8 cm al giorno, sul Tonale dove a quota 1880 si è passati dai 126 cm di sabato 14 aprile ai 70 cm dell’altroieri: oltre mezzo metro perso in una settimana.

D’altro canto gli 0° ieri si attestavano a 3400 metri, con la neve che fondeva fino alla quota dei ghiacciai, nonostante i primi indebolimenti dell’anticiclone e un contenuto calo dei valori. Le previsioni di Meteotrentino vedono un lento rientro nella norma, ma con possibili piogge già da stasera: «L’ alta pressione sull’Europa e sulle Alpi è in graduale cedimento aumentando la possibilità di qualche annuvolamento pomeridiano e qualche rovescio. Successivamente le correnti in quota diverranno occidentali e più instabili determinando condizioni di maggiore variabilità con probabili precipitazioni, specie nella serata di lunedì e per giovedì».

«Temperature in contenuta flessione» si legge nel bollettino generale, sia per oggi che per domani; la festa nazionale di mercoledì è salva, con lo zero termico in risalita a 3500 metri e il tempo previsto «soleggiato, con nuvolosità irregolare pomeridiana e possibilità di qualche isolato rovescio». Una discesa più netta della colonnina di mercurio arriverà venerdì, ma solo dal 1° maggio potremo dirci pienamente rientrati nelle medie del periodo.

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