«Caro Bob, torna pure anche l'anno prossimo» I giovani della Rendena contro gli ambientalisti

«Caro Bob Sinclar, torna pure l’anno prossimo». Questo l’incipit di una lettera che è stata consegnata da un gruppo di giovani dell’alta Rendena tramite il canale dei social al famosissimo dj, protagonista di un concerto sul monte Spinale nel giorno di Pasqua, che ha suscitato numerose polemiche nei giorni a seguire.

L’esibizione, un successo per gli organizzatori vista la presenza di quasi 4.000 persone, era stata fortemente criticata nei giorni successivi dagli ambientalisti di «Osservatorio Spontaneo per il rispetto dell’ambiente» che aveva consegnato a sua volta una lettera al dj parigino, esortandolo «a non farlo mai più».

Per i difensori dell’ambiente, il concerto in quota é stato un vero e proprio delitto nei confronti della fauna alpina di quel tratto di dolomiti, con la musica ad alto volume che “stona” all’interno dei territori del Parco Naturale Adamello Brenta. All’interno della loro lettera poi, si sono scagliati contro il «sistema Campiglio» e la «lobby delle funivie», rei di aver permesso l’organizzazione di un evento simile, dove il «sound della natura» é stato sostituito da una «discoteca a cielo aperto».

Al «non farlo mai più» degli ambientalisti ha risposto un gruppo di giovani locali, che ha inoltrato sulla pagina Instagram ufficiale del dj un commento carico di complimenti per l’ottima riuscita dell’esibizione, con l’invito a riproporla anche per l’anno successivo. L’appello dei giovani si discosta apertamente dalla posizione ambientalista, e vede invece l’evento come unico nel suo genere, fatto di buona musica e tanto divertimento, in una cornice magica.

Queste le parola «noi c’eravamo, e come gli altri 4000 ci siamo divertiti, ballato ed abbiamo goduto lo spettacolo delle Dolomiti mentre calava il sole accompagnati dalla tua buona musica. Un evento del genere mancava da anni nella nostra valle e in questa serata magica ha attratto migliaia di persone a divertirsi e a godere del panorama».

Il messaggio é stato subito condiviso su Facebook e in poche ore ha raccolto centinaia di like e numerosi commenti, da una parte gli ambientalisti e i loro sostenitori, dall’altra i moltissimi che valutano questo evento come positivo, e che considerano ammissibile turbare la quiete naturale per due ore all’anno, a fronte di una serata di questo tipo e alla grande ricaduta turistica che ha avuto.

Fra i sostenitori di questa posizione anche Luca Campidelli , presidente dell’associazione «la Giovane Rendena» che commenta: «Io, come molti giovani del posto, non sopporto il fatto che per ogni evento ed iniziativa, ci siano altrettante persone pronte a criticare e remare contro... Ogni volta che sentirete la frase “in questa valle non si fa mai niente” pensateci...».

La polemica continua sui social e di non opinabile resta solo il successo della manifestazione.

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