Dallo smog alla siccità, 12 milioni di morti l’anno

Asma, infarti, tumori, riduzione della fertilità, alluvioni, siccità e persino resistenza agli antibiotici. Si allunga la lista dei danni che un ambiente malato provoca sull’uomo. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e le Nazioni Unite hanno deciso di firmare un accordo di collaborazione per fare fronte comune nella lotta al grande killer della nostra epoca, l’inquinamento ambientale, accusato di provocare fino a 12,6 milioni di morti ogni anno.

Dallo smog alla siccità, fino alle malattie infettive trasmesse da vettori: i danni ambientali sono una vera e propria emergenza che si è deciso di fronteggiare con un accordo di collaborazione sottoscritto a Nairobi. Proprio il mese scorso, l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unea), che riunisce i ministri dell’ambiente in tutto il mondo, ha adottato una risoluzione in cui chiedeva un ampliamento delle partnership con agenzie e partner Onu competenti per affrontare l’inquinamento. Quest’ultimo infatti, secondo uno studio pubblicato su Lancet, causa una morte su 6 nel mondo, facilitando in particolare l’insorgenza di malattie respiratorie e cardiovascolari, tumori ma anche basso peso alla nascita e persino l’Alzheimer.

La nuova collaborazione crea un quadro più sistematico per la ricerca, lo sviluppo di strumenti e il monitoraggio degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Verrà sviluppato un programma di lavoro congiunto e organizzata una riunione annuale per valutare i progressi e formulare raccomandazioni. Le aree di cooperazione includeranno la qualità dell’aria e dell’acqua, i rischi per la salute legati al clima e una gestione più sostenibile dei rifiuti e dei prodotti chimici, quali pesticidi e fertilizzanti ma anche antimicrobici. Di recente infatti gli occhi sono stati puntati sulla dispersione nell’ambiente di antibiotici usati negli allevamenti, considerata una tra le maggiori minacce emergenti per la salute globale.

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