Lupi in Trentino e dintorni Ecco i dati della Provincia

Confermata la presenza del branco di lupi della Lessinia, il quale in base alle ultime evidenze del monitoraggio si sarebbe riprodotto anche nel corso del 2017.
È presente un ulteriore branco sull’altipiano di Asiago in provincia di Vicenza (con sporadici sconfinamenti sul settore trentino dell’altipiano stesso).
Confermata anche la presenza di una coppia in alta val di Non, di un’ulteriore coppia nell’alta val di Fassa e nella confinante val Badia e di una terza nella zona di Folgaria.

I dati sono stati forniti dall’amministrazione provinciale trentina, mentre l’assessore competente, Michele Dallapiccola, ha fatto il punto della situazione sulla presenza dei lupi.

Sporadiche segnalazioni di singoli animali sono pure state registrate in qualche altra parte del territorio provinciale, ma non è possibile al momento sapere se si tratti di animali diversi ed eventualmente di quali. In generale va ricordato peraltro come il monitoraggio del lupo si basi essenzialmente sul numero di branchi (o gruppi famigliari) e di coppie, mentre la presenza di animali singoli, spesso in dispersione, ha un rilievo assai limitato.

Per quanto concerne i primi due parametri (numero di branchi e di coppie) l’amministrazione provinciale dispone di un quadro dunque completo, preciso ed esaustivo della situazione attuale, grazie ad un monitoraggio attento e costante, nonché alla stretta collaborazione con le realtà territoriali confinanti.

Dal 2014, da quando sono state messe in campo le prime opere di prevenzione specifiche per il lupo, ad oggi in Trentino sono stati forniti dalla Provincia un totale 18 recinti elettrici con un investimento pari ad euro 15.800. Sono inoltre 15 i cani da guardiania che hanno cominciato ad operare in difesa delle greggi.

Va ricordata dunque la possibilità di chiedere all’amministrazione provinciale supporto per l’acquisto di tali opere di prevenzione. È stata inoltre avviata una campagna di informazione che si articola in serate pubbliche dove si parla del ritorno del lupo, a cominciare dalle aree dove esso è presente ed è stato elaborato e distribuito del materiale informativo disponibile sul sito orso.provincia.tn.it.

«L’amministrazione provinciale comprende bene il disagio manifestato dagli allevatori in relazione al ritorno naturale del lupo su tutte le Alpi e, negli ultimi anni, anche in Trentino. Per questo motivo ha da tempo adottato gli opportuni provvedimenti per la gestione, il controllo ed il contenimento della specie e, per quanto possibile, dei danni dallo stesso provocati», ha detto l’assessore provinciale Michele Dallapiccola, nel corso della conferenza stampa che segue la riunione della giunta, quando ha fatto il punto della situazione rispetto a quanto la Provincia sta facendo sul tema lupo in Trentino.

La gestione e il controllo della specie sono perseguiti ad un duplice livello, istituzionale e tecnico.

A livello istituzionale vi è un impegno, in capo al presidente Ugo Rossi, sia nei confronti di Bruxelles e in particolare con il Commissario all’ambiente Karmenu Vella sia nei confronti del ministro Galletti, per ottenere la possibilità di applicare direttamente quanto la normativa europea stabilisce sulla possibilità di derogare al regime di protezione del lupo, procedendo, eventualmente, ad abbattimenti selettivi.

«Al riguardo - ha riferito Dallapiccola - al tavolo nazionale degli assessori all’agricoltura e foreste nel corso di un’assemblea dedicata al tema del lupo abbiamo riscontrato la contrarietà delle altre regioni italiane, ad eccezione della Toscana e di Bolzano, proprio alle proposte del ministro Galletti che proponeva alla Conferenza delle Regioni di approvare un piano per introdurre tali deroghe».

A livello tecnico, invece, attraverso le strutture dell’assessorato provinciale, sono state da tempo messe in campo azioni per ridurre al minimo i conflitti. «Capiamo che per gli allevatori si tratti di modificare certe abitudini di conduzione del bestiame in alpeggio, dunque non solo motivo di disagio, ma anche spese supplementari o peggiore utilizzo del pascolo - ha spiegato Dallapiccola - ma la Provincia, come ha sempre fatto, è pronta a dare il proprio sostegno, senza dimenticare, anche se questo non mitiga certo i disagi, che i danni vengono rimborsati al 100% e insieme ai rimborsi vi sono ulteriori azioni che la Provincia compie».

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