Siccità, anche l'Ispra chiede un rinvio della caccia

La siccità e gli incendi hanno stremato la fauna selvatica, privandola di cibo, acqua e rifugi. Quindi bisogna sospendere o almeno limitare la stagione della caccia.

Ai primi di agosto lo hanno chiesto alle Regioni le principali associazioni ambientaliste. Ma da ieri lo chiede anche l’Ispra, l’istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente. In una nota inviata a tutte le Regioni (alle quali spetta di fissare i calendari venatori), Ispra invita a rinviare ad ottobre l’apertura della caccia o a ridurre il numero di capi che si possono abbattere.

«Il 2017 - scrive sul sito dell’Istituto il responsabile della Gestione patrimonio faunistico, Piero Genovesi - è stato caratterizzato da temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità». Questo «comporta una condizione di rischio per la conservazione della fauna».

Di conseguenza, scrive il dirigente dell’Ispra alle Regioni, «si ritiene che, in occasione della prossima apertura della stagione venatoria, vadano assunti provvedimenti cautelativi».

L’Ispra invita le le Regioni a sospendere l’allenamento dei cani da caccia, che stressa la fauna selvatica. Quindi vietare la caccia da appostamento. Il terzo invito è posticipare all’inizio di ottobre o limitare numericamente la caccia agli uccelli acquatici (come le anatre) e alle specie oggetto di ripopolamento (come lepri e fagiani).

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