Vigneti resistenti «iperbiologici» Nuove esperienze sulle Dolomiti

Si completa nell'area dolomitica, con l'arrivo anche della provincia di Belluno, la realtà vitivinicola dei vigneti resistenti: varietà che non abbisognano di trattamenti chimici. L'associazione Piwi International, fondata nel 2000 e da qualche tempo presente in Alto Adige e in Trentino (con sede a Tione), promuove lo scambio di informazioni tra istituti di ricerca, allevatori, coltivatori e produttori dei vini Piwi, in modo da consentire la diffusione delle varietá di vite resistenti ai funghi.

«Si è costituita a Mel (Belluno) - si legge in una nota stampa - l’associazione Piwi Veneto, per la diffusione e conoscenza delle varietà di vite resistenti ai funghi.

La provincia bellunese, neoaffacciata al mondo viticolo, ha le idee chiare e si propone come polo di riferimento per la viticoltura ecosostenibile come prima area aderente in Veneto e sede dell’associazione regionale di produttori di uve da varietà resistenti – abbreviato dall’acronimo tedesco Piwi (Pilzwiederstandfahige).

Come un vento che spira da nord questa rivoluzione green segue le orme di PIWI International, avente sedi in Svizzera, Germania, Austria, Rep. Ceca e Trentino Alto Adige. per l’ Italia, porta con sé il pragmatismo e l’attenzione dell’ambiente dei Paesi nord-europei proponendo incroci varietali naturali e quindi non Ogm in grado di difendersi da soli dalle malattie che debellano i vigneti rendendo così non necessari i trattamenti con chimica di sintesi.

Il circuito dei vini cosiddetti “Iperbiologici” è ben conosciuto oltr’alpe ove conta un mercato in espansione di consumatori informati, attenti, ed esigenti a dei livelli qualitativi da tempo ormai di tutto rispetto.

Non solo bollicine, ma bianchi aromatici e rossi dalla straordinaria potenza possono far esprimere il territorio soprattutto delle zone montane dove sono piantati e utilizzati da decenni oramai; queste varietà inoltre sembrano fatte apposta per il territorio Bellunese, richiedendo meno investimenti e possono integrarsi con altre colture tipiche garantendo comunque prodotti enologici di fascia medio/alta.

Seguiranno convegni, degustazioni e confronti tecnico informativi già in calendario con lo scopo di fornire supporto e conoscenza su questo straordinario nuovo mondo viticolo a tutti gli interessati.

Sotto la presidenza dell’imprenditore Giampaolo De Ciet, dei consiglieri Paolo Remini (imprenditore e produttore) e Marzio Zanin (tecnico di settore) parte un messaggio di apertura e confronto aperto agli interessati di tutta la regione: coscienza ambientale, rispetto territoriale e lungimiranza imprenditoriale.

I fondatori sono Marzio Zanin, Giampaolo De Ciet, Paolo Remini, Alex Limana, Perotto Chiara, Massimo Feltrin, Marco De Bacco, David Rebuli, Bruno De Bastiani, Giuliano Menel».

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