Molveno, tolto il «tappo» Così il lago si svuota

di Pietro Gottardi

Procede la  «bassa marea» indotta del lago di Molveno. La grande piscina dall’acqua color smeraldo ai piedi del Brenta, privata del «tappo» sta lentamente svuotandosi per dar modo a Hydro Dolomiti Energia di eseguire la manutenzione delle opere idrauliche poste all’interno del bacino.

Come testimoniano le foto scattate domenica scorsa, la ritirata dell’acqua ora si è fatta apprezzabile, anche se per raggiungere le quote richieste per poter svolgere i lavori previsti, lo svaso proseguirà ancora ininterrottamente per un mese e mezzo.

Solo a metà gennaio, infatti, secondo le previsioni dei tecnici di Hydro Dolomiti Energia il livello dell’acqua arriverà cinquanta metri sotto la normale quota dello specchio d’acqua, scoprendo così il  tunnel di scarico della centrale idroelettrica di Nembia, una galleria dalla quale defluisce l’acqua proveniente dalle turbine di questa centrale costruita nel lontano 1957.

Ogni dieci anni il tunnel va ripulito dal limo e dai i residui che si depositano al suo interno e, nel contempo, sono sottoposte a manutenzione ordinaria e controllo sulla loro efficienza tutte le opere idrauliche; l’ultima volta il lago fu svuotato nel 2005, pertanto questo intervento era stato programmato per l’inverno 2015.

Però, lo scorso anno i lavori di manutenzione furono rinviati di un anno al fine di evitare che le riprese televisive, in occasione del Giro d’Italia, non mostrassero un desolante cratere al posto del fiabesco lago ai piedi delle Dolomiti di Brenta. Dei 180 milioni di metri cubi d’acqua dell’invaso, a metà gennaio, quando sarà terminata la fase di svuotamento, ne resteranno appena 50 milioni, ossia meno di un terzo.

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