Allarme inquinamento urbano I Comuni chiedono aiuto

«I dati sulle morti da smog relativi all’Italia riportati nella relazione pubblicata oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) nell’ambito Conferenza mondiale Onu sul clima di Parigi sono sconfortanti».

«I dati sulle morti da smog relativi all’Italia riportati nella relazione pubblicata oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) nell’ambito Conferenza mondiale Onu sul clima di Parigi sono sconfortanti», denuncia Bruno Valentini, sindaco di Siena e delegato Anci all’ambiente, che rappresenterà l’associazione a Parigi nei prossimi giorni di lavoro dell’assise. Secondo la relazione pubblicata, l'inquinamento atmosferico continua a essere responsabile di oltre 430 mila morti premature in Europa.

La relazione Qualità dell'aria in Europa — relazione 2015 (in inglese) - come si lòeggenel sito dell'Agenzia - «studia l'esposizione della popolazione europea agli inquinanti atmosferici e fornisce un'istantanea sulla qualità dell'aria basata su dati provenienti da stazioni di monitoraggio ufficiali di tutta Europa. Secondo lo studio , la maggior parte degli abitanti delle città continua ad essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici che l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms ) non ritiene sicuri.

Gli inquinanti più problematici per la salute umana sono il particolato (pm), l'ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2). Le stime dell'impatto sulla salute associato all'esposizione di lungo termine al pm2,5 mostrano che questo inquinante è responsabile di 432 mila morti premature in Europa nel 2012, un livello analogo alle stime degli anni precedenti. Gli impatti stimati dell'esposizione a NO2 e O3 erano rispettivamente di circa 75 000 e 17 000 decessi prematuri. La relazione fornisce stime relative alle morti premature anche a livello nazionale.

"Nonostante i miglioramenti continui degli ultimi decenni, l'inquinamento atmosferico incide ancora sulla salute degli europei, riducendo la qualità e l'aspettativa di vita", ha affermato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'Aea. "Inoltre, ha un impatto economico notevole, poiché aumenta i costi sanitari e riduce la produttività con la perdita di giorni lavorativi in tutti i settori dell'economia".

Oltre alla salute, gli inquinanti atmosferici hanno un effetto nocivo sulla vita vegetale e sugli ecosistemi. Tali problemi, unitamente all'eutrofizzazione provocata dall'ammoniaca (NH3) e dall'ossido di azoto (NOx) e ai danni causati dall'O3 sulle piante, sono ancora diffusi in Europa», colnclude la nota della Agenzia europea.

«Non si può parlare di smog e qualità dell’aria solo quando escono questi numeri, occorre lavorare seriamente ad un Piano nazionale urgente di risanamento della qualità dell’aria e di attenzione complessiva alle città, che l’Anci da tempo sta chiedendo.  Occorre fare un punto serio della situazione a distanza di cinque anni dal  decreto n. 155 del 2005, che ha recepito la  direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria che ha, di fatto, trasferito ogni competenza a livello regionale rispetto alle politiche da attuare sul territorio.

I sindaci oggi poco possono fare, se non dare applicazione a norme di emanazione delle Regioni, cui spetta anche l’attuazione dei piani di risanamento della qualità dell’aria. A noi - sottolinea Valentini - resta solo la parte dei “cattivi”, visto che in qualità di autorità sanitarie locali ci troviamo costretti a disporre ordinanze contingibili ed urgenti (quali i blocchi del traffico) a tutela della salute dei cittadini.

È evidente che non si può continuare così. Appare chiaro e sempre più urgente dotarsi in Italia di una legge sulle città. Se avessimo responsabilità chiare e le risorse potremmo lavorare per avere città con aria più pulita, soprattutto con piani di gestione del traffico e politiche della mobilità capaci di cambiare questi trend negativi«.

«Come Anci - prosegue Valentini - chiederemo di far luce innanzitutto sullo stato della salute nelle nostre città, coinvolgendo gli organismi internazionali, ad iniziare da Oms e le istituzioni governative per fare chiarezza sulla situazione ed in particolare sui danni conseguenti l’inquinamento da smog.

Chiederemo anche a tutte le istituzioni interessate - conclude l’esponente Anci - risposte concrete rispetto alle procedure di infrazione comunitaria cui è già esposto il nostro Paese».

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