Vitalizi, senza il sì della Svp i tagli resteranno una chimera

Dopo il passaggio all'interno della Conferenza di capigruppo, l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige/Sudtirol ha presentato il disegno di legge di ricalcolo dei vitalizi dei consiglieri regionali. Ma la Svp non si è dichiarata disponibile ad approvarlo. In ufficio di presidenza il consigliere Helmut Tauber si è astenuto, mentre il vicepresidente Noggler ha votato a favore.

Con la contrarietà del partito di raccolta di lingua tedesca la riforma non ha speranze di diventare legge.

La proposta prevede l'adeguamento alla normativa nazionale, con il rideterminazione su base contributiva, adeguamento Istat e eventuale correttivo anagrafico, secondo quanto previsto dall'accordo raggiunto nella Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni. Nel testo si fissa anche il limite massimo di 4.127 euro lordi mensili per l'equivalente di 8 anni di mandato.

Secondo le stime, il provvedimento dovrebbe comportare un risparmio per le casse regionali del 20%. Ad oggi, la spesa per i vitalizi raggiunge i 4,8 milioni di euro all'anno.

«Il dl ha trovato d'accordo tutto l'ufficio di presidenza. Crediamo che non sia una proposta di parte, e nei prossimi giorni avvieremo i confronti con tutte le parti politiche per trovare una condivisione trasversale», ha detto il presidente del Consiglio regionale, il leghista Roberto Paccher.

A quanto riferito, attualmente vengono erogate 177 pensioni, di cui 31 senza attualizzazione, 87 diretto con attualizzazione e 51 assegni di reversibilità. Il vitalizio massimo è pari a 10.400 euro, che potrebbero rimanere tali per i consiglieri che non hanno aderito all'attualizzazione.

«I consiglieri più penalizzati sono quelli che hanno svolto il proprio mandato tra gli anni '70 e gli anni '80, a causa delle basse contribuzioni», ha concluso Paccher.

Il termine fissato per l'entrata in vigore del provvedimento è il primo dicembre 2019. La discussione prevista per domani in prima commissione è stata rimandata a causa della concomitanza con la convocazione del Consiglio provinciale di Trento.

Intanto, proprio oggi il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia fa marcia indietro sui vitalizi. È stata infatti ritirata la proposta di legge della Lega che come quella per il Trentino Alto Adige prevedeva l'introduzione del trattamento previdenziale calcolato secondo il sistema contributivo, ricalcando la norma approvata per i parlamentari, perché mancava la convergenza politica.

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