Asili nido gratis in Trentino? «Sì, no, forse. Vedremo» Dopo gli slogan il centrodestra non decide nulla

Sugli asili nido gratis in Trentino il centrodestra decide di non decidere. Fino a ottobre la misura era reclamizzata con grandi cartelli davanti ai gazebo, mentre ieri in consiglio provinciale non è stato votato il testo originale dell'ordine del giorno della capogruppo Mara Dalzocchio (evidentemente non concordato con la giunta), che chiedeva l'impegno dell'esecutivo per «l'accesso gratuito ai servizi per la prima infanzia». Alla fine il nido gratis sbandierato in campagna elettorale è diventato una possibilità da valutare, mentre è stato fissato l'obiettivo di ridurre le tariffe con l'assestamento di bilancio di giugno.

Il documento è stato modificato dopo una breve sospensione dei lavori d'aula, ma alla luce della genericità dell'oggetto, il fronte delle opposizioni non ha partecipato al voto. Alessandro Olivi (Pd) ha detto che non c'è molto da inventare: «Il Trentino offre già l'asilo nido con tariffe le più basse in Italia, se vogliamo andare oltre stiamo attenti all'impianto complessivo del welfare trentino». Il vicepresidente Mario Tonina ha dato parere favorevole, ribadito da Alessandro Savoi (Lega), che ha rimarcato la necessità di rendere fruibile a tutti il servizio: «In Lombardia la Lega assicura i nidi gratis, ora via anche in Trentino» ha tuonato. Le stilettate non sono mancate da parte di Paolo Ghezzi e Lucia Coppola (Futura2018), e Filippo Degasperi (M5s) si è detto imbarazzato: «Si è promessa la gratuità dei nidi, ma poi ci si impegna solo alla riduzione». 

È stato invece accolto dall'assessore alla salute Stefania Segnana e poi approvato all'unanimità il testo presentato da Ghezzi che impegna la giunta Fugatti a valutare stanziamenti in bilancio per allargare la platea di disabili che possono usufruire dell'esenzione dal ticket per l'assistenza specialistica erogate dal Pronto soccorso. L'idea è di passare ad una invalidità civile non inferiore al 46% (attualmente è del 67%) e ad altri parametri di disabilità (invalidità di lavoro, servizio). Apprezzamenti sono venuti da Paola Demagri (Patt): «estenderei anche al contributo dovuto dai disabili in caso di elisoccorso».


IL COMUNICATO

Il Consiglio provinciale ha approvato a mezzanotte e 40 il disegno di legge proposto dal presidente della Giunta Fugatti sulla variazione del bilancio 2019-2021 con 20 voti favorevoli, 12 contrari e 2 di astensione. 

Concluso l’esame in aula dei 15 articoli e dei relativi emendamenti del disegno di legge sulla variazione del bilancio provinciale 2019-2021 proposto dal presidente della Giunta Fugatti, i lavori del Consiglio provinciale della sessione di febbraio si sono conclusi con le dichiarazioni e il voto finali. Il provvedimento è stato approvato con 20 voti favorevoli, 12 contrari (Pd, Futura, 5 stelle, Rossi e Dallapiccola del Patt) e due voti di astensione (Ossanna e Demagri del Patt).  

Le dichiarazioni di voto. 

Giorgio Tonini (Pd) ha annunciato il voto contrario del proprio gruppo. 

Ugo Rossi (Patt) ha confermato il voto di astensione del proprio gruppo tranne nel suo caso. “Il mio voto contrario si spiega con il vulnus subito dall’autonomia e dalla mancanza di miglioramenti derivanti anche dal punto di vista finanziaria. “Sono costretto a votare no perché sull’autonomia proprio non ci siamo”.  Paolo Ghezzi (Futura) “in sintonia con i compagni Rossi e Tonini” ha condiviso il voto contrario al ddl. E ha aggiunto di non essere entusiasta dell’ostruzionismo adottato in questo caso dal Pd e che “è un peccato che sia andata così, perché questa variazione del bilancio poteva essere un po’ più ecumenica rispondendo ad un disastro che ha colpito il Trentino”.

Claudio Cia (Agire) ha motivato il proprio voto favorevole convinto che questa variazione del bilancio non sia né un attacco all’autonomia né un danno per il welfare. In questi giorni su questo tema si è lavorato molto per disinformare. Ad esempio l’emendamento voluto da Fugatti sui dieci anni di residenza, secondo i media non si è precisato che il riferimento è all’Italia e non al Trentino. Questo modo di informare ha terrorizzato tanti cittadini italiani che vivono in Trentino non da 10 anni ma da 5 o da 6, etc. Bastava per correttezza riportare il contenuto dell’emendamento Fugatti. Riguardo poi al welfare, Cia ha aggiunto che se c’è una Giunta che si è subito attivata a favore delle persone deboli o in difficoltà è stata questa. Come è avvenuto ad esempio con la gratuità dei mezzi di trasporto pubblico accordata alle persone anziani. E come nel caso del piano a favore della natalità nel Trentino. La sinistra per Cia non è attenta ai problemi sociali dei cittadini del Trentino quanto lo è invece a quelli degli immigrati. Secondo il consigliere grazie alle politiche di questa Giunta provinciale, oggi in piazza Dante si notano meno persone che spacciano o bivaccano. C’è invece più attenzione anche alle fasce più deboli. Autonomia non significa assistenzialismo ma responsabilità. Altrimenti si incrina la credibilità della politica trentina.

Giorgio Leonardi (FI) ha annunciato il proprio convinto voto a favore di questa variazione del bilancio che è la prima dimostrazione del pragmatismo di questa coalizione. L’autonomia per Leonardi non dev’essere un bancomat ma sinonimo di meritocrazia. Mi auguro che si possa proseguire nella realizzazione di quel che si è promesso.

Filippo Degasperi (5 stelle) si è detto piuttosto deluso pensando che il confronto potesse essere più costruttivo. Tuttavia questo provvedimento permette di prendere le misure e di organizzarsi per le prossime occasioni non solo nei confronti della Giunta ma anche della presidenza. Il presidente aveva infatti ha aperto in modo incondizionato alle richieste di prolungare l’orario ancor prima che venissero presentati gli emendamenti ostruzionistici. Non vi è traccia in questa variazione del bilancio delle risorse necessarie a varie settori del “sociale”. Vedremo se con l’assestamento potremo prendere atto del fatto che i fondi per gli alloggi a canone moderato saranno ristorati. Da parte di Degasperi vi era l’aspettativa di un impegno vero che andasse anche nella direzione di quanto era stato propagandato in campagna elettorale. Se così non è stato il timore è che la direzione presa non sia quella propagandata in campagna elettorale. In ogni caso, ha concluso Degasperi, accanto alla delusione rimane anche la speranza.

Mara Dalzocchio (Lega) ha esordito affermando che 100 giorni di Giuynta Fugatti sono pochi ma sufficienti per mettere in campo azioni capaci di andare incontro ai bisogni dei cittadini, dei pensionati, delle famiglie che ora dovranno pagare meno le quote pomeridiani per le scuole materne. Con questa manovra si è voluto dare un impulto ancor maggiore agli obiettivi di questa Giunta. Giunta che si è attivata per trovar ei soldi per far fronte alle prime necessità dopo il disastro ambientale di ottobre, come richiesto dai Comuni, dai cittadini e dagli operatori economici. Non vi sono norme in questa variazione di bilancio che mettono in crisi l’autonomia speciale della Provincia. Vi sono solo norme che aiutano e sostenbgono i cittadini del Trentino. Luca Guglielmi (Fassa) ha spiegato il proprio voto favorevole a questo provvedimento non tanto e non solo dal punto di vista politico ma perché corre ai ripari dei danni causati dall’ondata di maltempo di finen ottobre.

Mattia Gottardi (Civica Trentina), favorevole alla variazione, ha sottolineato la sospensione dell’obbligo delle gestioni associate dei Comuni che avevano dato corso alle fusioni, sospensione prevista da questo provvedimento. Questo permette di ricalibrare la riorganizzazione delle amministrazioni locali.

Il presidente della Giunta Maurizio Fugatti (Lega) ha evidenzizto come questo sia il primo provvedimento importante che l’esecutivo porta in aula. Nessuno avrebbe pensato di portare in aula un provvedimento di questo tipo se non fosse stato per il disastro accaduto in ottobre. Fugatti ha ringraziato sia la maggioranza sia l’opposizione per la correttezza dei lavori in aula. E ha ringraziato anche la struttura della Provincia, perché essendo questa Giunta totalmente inesperta ha permesso all’esecutivo di muoversi in modo concreto e costruttivo. Il presidente ha dato atto anche alla precedente Giunta Rossi di aver operato bene in diversi casi. Ha aggiunto di essere convinto che si possa mettere insieme il reddito di cittadinanza con il nostro sistema di wlefare senza mettere in discussione la nostra autonomia.

Luca Zeni (Pd), associandosi all’annuncio del voto contrario, ha ricordato di aver seguito un approccio legato al tema del maltempo ma poi abbiamo notato che si sono aggiunte norme molto diverse. Ha poi invitato sul reddito di cittadinanza a leggere le dichiarazioni degli esponenti dell’Svp. Zeni ha osservato che le strutture della Provincia continuano a lavorare a prescindere dal cambio di Giunta. Per Zeni, deiversmanete da quel che crede l’attuale Giunta, fare politica non è fare gli interessi dei cittadini ma fare sintesi tra interessi contrapposti che esistono. Solo così si dà alla politica un respiro lungo.

Il presidente Kaswalder ha chiuso i lavori dopo aver chiesto scusa per gli errori commessi a causa dell’inesperienza e messo in votazione il ddl, che ha ottenuto 20 sì, 12 no (tra i quali anche Rossi e Dallapiccola) e due voti di astensione (Ossanna e Demagri del Patt).

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