Meno senatori regionali, e Kompatscher si arrabbia

La Svp ha interrotto le trattative con la Lega per la formazione della nuova giunta provinciale di Bolzano, dopo il voto della commissione affari costituzionali del Senato che prevede la riduzione dei senatori. Una rottura che potrebbe avere conseguenze anche sul Trentino, visto che la nuova maggioranza in Regione Svp-Lega con un possibile appoggio del Patt torna in alto mare. E con essa anche la possibilità di dare un assessorato a Luca Guglielmi della Lista Fassa e a Claudio Cia di Agire. La situazione è di sicuro molto delicata e in questa fase non si può dire se verrà ricomposta, anche perché da parte della Lega con Roberto Calderoli si respingono al mittente le accuse della Svp e si spiega che si andrà avanti con la proposa di legge approvata in Commissione affari costituzionali che prevede di passare da tre a due senatori eletti nei collegi uninominali in Alto Adige (e anche in Trentino). La riforma prevede il taglio del numero di senatori da 315 a 200. 
«Non è una questione di poltrone ma di principio», dice il governatore della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher. 
«Si tratta infatti di una grave e importante violazione dello Statuto d'autonomia che - va ricordato - può essere modificato solo coinvolgendo Bolzano e d'intesa con Vienna».
«La riduzione del numero dei senatori è una grave violazione della nostra autonomia, in quanto va contro la suddivisione dei collegi senatoriali all'interno della Provincia di Bolzano prevista con legge in attuazione della misura 111 del Pacchetto, una misura che fu un passaggio importante per arrivare alla quietanza liberatoria da parte dell'Austria» continua Kompatscher.
«Il governo - aggiunge - mostra scarso rispetto per i diritti delle autonomie sanciti a livello internazionale e con questa proposta si riduce pesantemente la rappresentatività e la possibilità di codecidere della minoranza». 
Il Landeshauptmann riferisce anche di aver già «protestato immediatamente contro l'inaccettabile azione del governo» e al tempo stesso di «aver informato l'ambasciatore austriaco a Roma, nonché il presidente e il cancelliere federale austriaci». Kompatscher conclude di aspettarsi una «immediata modifica del testo, perché la nostra autonomia non si può cambiare senza che prima vi sia un'intesa».
Per Calderoli «è impensabile che la parte scritta nel 1948 non cambi se cambia la Costituzione». Il leghista presidente della Commissione in cui siede anche Gianclaudio Bressa del Pd che ha accusato la proposta di legge di violare lo Statuto di Autonomia, attacca il collega dei dem eletto in Sudtirolo: «Le disinformazioni passate da Bressa sono legate al tentativo di far saltare l'accordo per costruire la giunta sudtirolese tra Svp e Lega e per far rientrare il Pd. Non vorrei ci fosse la convergenza del presidente del Sudtirolo su questo». Kompatscher che a sua volta ribatte a distanza sottolineando di «sperare che si possa chiarire la vicenda. Altrimenti io non posso sedermi al tavolo come nulla fosse accaduto».

Nella foto, a destra il presidente uscente Arno Kompatscher, a sinistra il segretario Svp Achammer.

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