L'attacco di Rossi a Fugatti «Ci porta dritti in bocca a Zaia»

Le reazioni al programma del governatore

di Luisa Maria Patruno

Le parole ricorrenti tra le opposizioni per commentare la prima relazione programmatica del governatore leghista Maurizio Fugatti, letta martedì in consiglio provinciale, sono: «deludente», «generica», «vuota». Un vuoto oltre tutto coperto, secondo Giorgio Tonini, capogruppo del Pd, dalle «armi di distrazione di massa» della propaganda leghista, come l’invito a esporre crocifissi e presepi nelle scuole, i richiami alle radici cristiane del Trentino o alla famiglia che può essere solo quella tradizionale.

Ma l’accusa più forte, che viene, sia dall’ex governatore Ugo Rossi (Patt) che da Tonini, è che questa relazione l’avrebbe potuta scrivere Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, perché sembra fare gli interessi dei veneti più che quelli dei trentini, come emerge in particolare dall’annuncio di voler dare il via libera alla Valdastico e insieme trasformare la Valsugana in una superstrada a quattro corsie.
«Più che un programma - esordisce Ugo Rossi - mi è sembrato un manifesto da campagna elettorale. Su crocefissi e presepi, ad esempio, lui dice che chiederà alle scuole di esporli. Ma un governatore decide, non chiede. Il fatto è che sa bene che l’obbligo sarebbe di difficile realizzazione, non ci è mai riuscito nessuno. De Gasperi diceva che la politica è realizzare, per altri, compreso Fugatti, mi sembra che la politica sia dichiarare senza che dietro ci sia nulla di sostanziale».

Sull’Autonomia, in particolare, Rossi ha trovato l’intervento molto preoccupante: «Non ha speso una riga sull’ampliamento di competenze della Provincia, nulla sulla competenza sull’ambiente, che stiamo chiedendo allo Stato, nulla persino sulla competenza su orsi e lupi, né su quella per chiedere le funzioni prefettizie in capo al presidente della Provincia in tema di sicurezza. Manca dunque una visione prospettica dell’Autonomia che si amplia camminando assieme all’Alto Adige, perché i bolzanini erano decisivi, starei dunque molto attento a mettermi contro. Se poi il tema è: siamo più indipendenti dall’Alto Adige, ma andiamo dritti in bocca a Zaia allora è chiaro. Basta vedere cosa Fugatti ha annunciato sulla Valdastico, che ritorna ad essere uno strumento utile solo al Veneto e non al Trentino, come invece avevamo cercato di fare noi con un tracciato diverso che liberava la zona dei laghi della Valsugana dal traffico. La Valdastico con l’uscita a Rovereto sud è un regalo alle merci venete che faranno prima ad arrivare sull’A22 e la intaseranno ancora di più, invece di sbucare a Trento e andare all’interporto per mettere le merci su ferrovia. Ora vuole fare la superstrada in Valsugana che è un altro regalo alle merci venete che possono scegliere la strada più corta per invaderci. È un ragionamento che andava bene 45 anni fa, fuori da ogni logica. È l’appendice veneta sul territorio trentino, poteva scriverlo Zaia». L’ex governatore lamenta poi il fatto che nella relazione mancano totalmente i temi: turismo, agricoltura, lavoro, sviluppo economico».

Per Giorgio Tonini si è trattato di una «carrellata di vari temi con un respiro modesto e deludente senza un’idea unificante di Trentino».
«Ci sono una serie di questioni - aggiunge - alcune vere e altre meno, con bandierine ideologiche e armi di distrazioni di massa che servono a orientare il dibattito su false questioni e basta. Poi i nodi veri sono alcuni citati ma non affrontati. A essere buoni è un primissimo assaggio, ma da uno che è diventato presidente della Provincia interrompendo un ciclo e aprendone un altro ci si sarebbe aspettati una relazione fondativa del nuovo corso. Invece non c’è un’idea di autonomia e il rapporto con lo Stato, non c’è un’idea di sviluppo, né di sociale, l’industria non esiste».
«Al di là della questione di crocifissi e presepi - prosegue il capigruppo del Pd - che, direbbero i linguisti, sono simboli significanti privati di significato, visto che sono difficilmente compatibili con la linea del “prima i trentini” e “via gli stranieri”. Vengono branditi come icone della tradizione privati del significato teologico, rischiando di essere persino blasfemi».

«Da ex senatore della Valsugana - aggiunge Tonini - so quanto sia diffuso il timore di una Supervalsugana a quattro corsie: c’è il rischio che diventi un’arteria principale e non secondaria per tutto il traffico dall’Est europeo. Mi sembra un’impostazione più veneta che trentina, è la Valsugana che sognano i veneti: avere una superstrada gratis per entrare in Trentino. Non capisco perché allora fare la Valdastico a pagamento che esce a Rovereto. La sicurezza è un’altro concetto rispetto alle quattro corsie. Se c’è un segnale inquietante di subalternità del Trentino al Veneto la vedo nella Valsugana a 4 corsie. L’ha scritta Zaia questa parte della relazione».

Paolo Ghezzi, consigliere provinciale di Futura 2018, dichiara: «Innanzitutto mi ha colpito lo sbilanciamento tra l’ideologico e l’istituzionale, mi è sembrata più una relazione da congresso di partito che da presidente della Provincia. Nonostante le citazioni di Kessler e De Gasperi, il programma del proconsole di Salvini evoca piuttosto le idee di Le Pen e Orban, è uno sbilenco mix di destra restauratrice, paternalismo sociale, liberismo approssimativo e nazionalismo provincialistico».

«Devo dire - commenta Ghezzi - che riguardo poi ai singoli contenuti di merito della relazione noi siamo fortemente contrari alla Valdastico e non pensiamo che la soluzione delle strozzature della Valsugana passi dall’incrementare il traffico su gomma. Noi pensiamo che vada potenziata invece la ferrovia in connessione con il tunnel del Brennero. Manca nella relazione una riflessione istituzionale, ma c’è solo propaganda su argomenti divisivi. Poi vorrei sapere quando parla di temporanea sospensione dei lavori dei Comuni per il maltempo cosa vuol dire? Mi aspetterei dichiarazioni più precise».

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