Fugatti e i "nodi" della nuova giunta

Ha affrontato l'emergenza maltempo, che a fine ottobre ha flagellato il territorio trentino, tutta da solo visto che gli assessori non ci sono ancora. ma Maurizio Fugatti, neo eletto presidente della Provincia, dovrà nominare la sua squadra entro domani.

Il nuovo governatore deve però occuparsi anche di un'altra questione piuttosto importante: il doppio ruolo delle parlamentari elette anche in Provincia, le quali debbono dichiarare se mangtengono il posto il Parlamento (e quindi faranno spazio ai non eletti in Trentino), oppure opteranno per piazza Dante (nel qual caso, a maggio si tornerà a votare per le politiche in Trentino, o nei loro collegi eventuialmente lasciati scoperti, che potrebbero essere la Valsugana, e il collegio Trento-Val di Non).

Per Fugatti tanto lavoro da fare, comunque:  entro domani, infatti, dovrà sciogliere le riserve sulla composizione della giunta e nominare formalmente gli assessori che lo affiancheranno alla guida del governo provinciale. Sui nomi dei quattro assessori leghisti pende anche l'incertezza legata alla possibilità dell'election day, ovvero la possibilità di accorpare le elezioni suppletive per le Politiche con le Europee di maggio e che condiziona il possibile ingresso in giunta della deputata Giulia Zanotelli, eletta nel collegio uninominale. Un via libera che deve arrivare da parte del governo nazionale composto da Lega e Cinque Stelle e che il presidente Fugatti dice di attendere «fiducioso» del fatto che il provvedimento arriverà.

E la squadra? Siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma è chiaro che sarà quasi un monocolore leghista. Fugatti sembra orientato a dare alle 9 liste a lui collegate solo qualche incarico di prestigio, come la Presidenza del Cionsiglio, mantenendo per il Carroccio tutti gli assessorati chiave, dalla scuola alla sanità. C'è anche da decidere il nome dell'assessore esterno, che potrebbe gestire uno dei settori delicati, come le finanze o i lavori pubblici.

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