Il programma della Lega in Trentino: appalti per 1 miliardo e Valdastico

di Angelo Conte

Appalti pubblici del valore di 1 miliardo di euro almeno nei cinque anni di legislatura. Con un aumento «se il bilancio confermerà, come ha detto anche Rossi dopo che noi avevamo fatto notare che le risorse c'erano, rispetto ai 200 milioni di euro annui attualmente appaltati». Maurizio Fugatti, presidente eletto della Provincia di Trento (in attesa della proclamazione dei risultati), spiega le priorità tra i tanti punti su economia, scuola, sanità e organizzazione della Provincia, presenti nelle 56 pagine del documento depositato assieme all'atto della sua candidatura come governatore. 
Due miliardi in ballo
Al capitolo sulla viabilità, il programma di coalizione con il quale le nove liste filo-Fugatti si sono presentate, presenta una lista di desiderata sui collegamenti da portare avanti. «Le priorità per noi sono Valdastico, per la quale restiamo all'accordo per cui sarà l'A4 a pagarla, a meno che Rossi non ne abbia siglati altri, e la terza corsia dinamica dell'A22» valutando di realizzarne una permanente da Verona fino a Egna. In questo caso, lo sblocco del progetto e dei finanziamenti (con investimenti dell'ordine dei 1 miliardo solo sul tratto trentino e sudtirolese) può arrivare solo dopo la firma della concessione alla nuova BrennerCorridor. Per la Valdastico una volta preso possesso del governo della Provincia, dovrebbe esserci un nuovo round di incontri con Veneto e il ministero dei trasporti in modo tale da definire il tracciato (con uscita probabile nell'area tra Mori e Serravalle) e dei costi, che potrebbero superare il miliardo.
Pinzolo, Rovereto e Fassa
Oltre a Valdastico e A22, sono molti i progetti che la nuova giunta intende considerare e provare a portare a termine, compatibilmente con le risorse presenti e con il rispetto dell'ambiente. A partire dalla messa in sicurezza della statale 47 della Valsugana, nei tratti mancanti da Pergine al confine con il Veneto. Qui la strada, secondo la coalizione, «va ampliata a due corsie per senso di marcia». Si punta poi a rendere più sicuri «tutti gli svingoli privi di una adeguata corsia di accelerazione» sulla tangenziale di Trento, a realizzare quella di Rovereto «per togliere il traffico di attraversamento alla città» della Quercia. Tra «gli interventi per le valli» di livello prioritario vengono poi citati, la circonvallazione di Pinzolo, quelle di Soraga e Canazei, quella di Ponte Arche, lo studio e la realizzazione del tunnel del Peller, l'ipotesi di collegamento in galleria Avio-Malcesine, i collegamenti tra il Primiero/Vanoi con Fiemme e Valsugama, il completamento della sistemazione della Statale 50 dello Schener, la circonvallazione di Fiera di Primiero, il collegamento tra S. Martino di Castrozza e Passo Rolle, la circonvallazione di Cles, la messa in sicurezza della galleria del Ponale, la variante del Tesino, il collegamento tra la valle di Cembra e Piné, la variante di Telve e il collegamento Malcesine-Torbole.
Ferrovia delle Dolomiti
Non solo strade per migliorare la mobilità del Trentino e ridurre l'impatto delle emissioni inquinanti. La Lega e i suoi alleati puntano a uno studio di fattibilità della ferrovia delle Dolomiti, con tracciato che possa toccare Trento, la valle di Cembra e Canazei. Altro investimento tocca il progetto di elettrificazione della ferrovia della Valsugana (oggi presente solo nella tratta Bassano-Venezia), il ripristino dei collegamenti diretti con Venezia. Per la ferrovia Trento-Malé si intende raddoppiare la linea tra Trento e Mezzolombardo con interramento del tracciato proprio nell'abitato del Comune rotaliano. Priorità anche per la Funivia Trento-Bondone.


Le Comunità di valle spariranno

Abolizione delle Comunità di valle che, introdotte dalla giunta Dellai qualche anno fa, sono destinate a scomparire. Almeno se verrà applicato il programma della coalizione. «Il modello - spiega Maurizio Fugatti - è quello altoatesino». E, infatti, nel programma si spiega con chiarezza come si voglia tornare alla fase istituzionale precedente, con «l'abolizione delle Comunità di valle» con contestuale «nascita dei Distretti (per la valle di Fassa il distretto corrisponderà al Comun general de Fascia) che saranno gestiti dalla Conferenza dei sindaci» del territorio di riferimento. 
Non solo: secondo il programma «ogni Distretto costituirà una propria società in-house» ovvero al 100% pubblica e in mano ai Comuni dunque «per la gestione dei servizi non imprenditoriali (centrale unica di committenza, gestione del ciclo delle acque, gestione delle infrastrutture non date in concessione, raccolta porta a porta dei rifiuti, informatica, gestione calore, parcheggi eccetera)». 
Il progetto di abolizione dell'ente intermedio tra Provincia e Comuni così come era stato pensato finora, risponde alla volontà politica della coalizione che ha vinto le elezioni di rimettere mano ai rapporti di forza tra centro e periferie in Trentino. L'obiettivo è quello di ridare più poteri ai Comuni, a partire dalle competenze sull'urbanistica alla gestione del territorio. E di confermare una certezza nei finanziamenti ai Comuni, favorendo poi «con effettivi incentivi le fusioni, ma solo se condivise dai cittadini, abbandonando l'esperienza delle gestioni associate obbligatorie». Insomma, si volta pagina e si spazza via quanto portato avanti dalle giunte precedenti, anche se il metodo sarà quello di non imporre le scelte dal centro, insomma se le popolazioni locali decideranno di volersi unire ad altri Comuni non ci saranno ostacoli.
Altra riforma che viene prevista nella vita dei Comuni è quella del ruolo dei segretari comunali, mentre si punta a dare certezza delle «risorse umane operanti all'interno dei Comuni». In questo nuovo assetto la Provincia, secondo la coalizione leghista, avrà solo un ruolo di regia, con i Comuni che gestiranno le competenze in maniera autonoma.


«Modello» Lodi per reddito di garanzia e Itea

«Parificare gli obblighi degli stranieri a quelli dei trentini sulla presentazione della documentazione per accedere a reddito di garanzia e alle case Itea. In questo caso, dove non è previsto, introdurremo la necessità di presentare la certificazione sulle proprietà immobiliari all'estero». Maurizio Fugatti spiega così il fatto di voler parificare gli obblighi tra stranieri e italiani rispetto ai criteri patrimoniali e di reddito da presentare per accedere al welfare provinciale, un po' come accaduto a Lodi per l'accesso alla mensa della scuola.
Ma il programma della Lega e dei suoi alleati prevede anche interventi sul lavoro e sulle imprese. Per queste ultime si propone, ad esempio, di ridurre il cuneo fiscale confermando le «agevolazioni fiscali già in atto per le imprese» e decise quindi dalla giunta uscente, ma estendendo «a tutte le aziende produttive la riduzione dell'Imis».
Nel campo della scuola si vuole rafforzare l'insegnamento dell'autonomia e della storia del Trentino per quanto riguarda le materie. Per l'organizzazione, si vuole togliere la chiamata diretta e gli ambiti per l'assegnazione degli insegnanti. Altro aspetto che tocca la famiglia è quello degli asili nido per cui si punta all'«abbattimento» delle tariffe (in campagna elettorale si era annunciato l'azzeramento dei costi) e un punteggio maggiore nei concorsi pubblici per le donne con figli. Si pensa alla «corresponsione di un assegno per ogni figlio, anche per anni successivi a quello di nascita» come in Francia e Germania.

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