Elezioni provinciali, è rottura tra Rossi e Dellai Il governatore accusa: «È sleale». Il Pd prende tempo

di Luisa Maria Patruno

Prima della politica, ad essersi deteriorati sono ormai i rapporti umani all’interno del centrosinistra autonomista. E ora che si sta arrivando al dunque sulla riconferma o meno di Ugo Rossi come candidato presidente della coalizione, in uno scenario di previsioni fosche per i risultati dell’attuale maggioranza in autunno, esplode lo scontro che rischia di portare letteralmente alla frantumazione dell’alleanza, che ha governato il Trentino negli ultimi vent’anni e che sembra essere ormai incapace - di fronte alle difficoltà esterne - di gestire le tensioni interne restando unita.

A fare da detonatore alla prima esplosione, che potrebbe provocare un effetto a catena, sono le dichiarazioni dell’ex governatore Lorenzo Dellai (Upt), che parlando al Corriere del Trentino ha esortato Rossi a «non blindarsi e aprire la strada alla proposta sovranista e populista», ma a «favorire un nuovo ciclo»; in sostanza a fare un passo indietro sulla sua aspettativa di ricandidatura in modo da consentire di fare fronte comune con i civici di Francesco Valduga. Dellai è intervenuto facendo seguito all’appello dello stesso tenore di Giorgio Tonini al Partito democratico.
Ma il presidente autonomista della Provincia non ha preso affatto bene l’intervento del suo predecessore, che ha letto come una pugnalata alla schiena, e ieri mattina ha cercato di contattarlo per chiedergliene conto, senza riuscirci. «Ho telefonato stamattina (ieri per chi legge, Ndr.) a Lorenzo Dellai - spiega il presidente Rossi - perché volevo dirgli questo. Non essendo stato possibile parlare allora gli ho scritto: “Ciao Lorenzo. Avevo provato a chiamarti alcune volte nella settimane passate per sentire come stavi e far due parole, ma mai mi hai richiamato. Pazienza, è nel tuo modo di essere. Oggi leggo che con rispetto e comprensione per il mio ruolo e la mia persona mi inviti a non chiudermi e ad aprire al nuovo. Non entro nel merito magari te gai anca reson ti.. una cosa sola mi chiedo: se c’è rispetto e comprensione da parte tua, forse bastava una telefonata... In ogni caso questo è il mio numero se dovesse servirti in futuro”». Dunque Rossi ritiene che l’intervento dell’ex governatore dell’Upt sia stato un colpo basso con lo scopo di boicottare il Rossi bis. Sottolinea infatti il leader del Patt: «Chi tiene alla coalizione e al futuro del Trentino non fa dichiarazioni profetiche sul giornale il giorno prima dell’assemblea di un altro partito (il Pd oggi si trova a discutere proprio di Rossi bis, Ndr.), ma lavora con lealtà e chiarezza con i partiti e le persone che li compongono. Poi certo ognuno è libero di dire quello che pensa ed io ho molto rispetto per ciò che Dellai ha detto».

Dal tenore della reazione del presidente Rossi al messaggio di Dellai è evidente che ormai tra i due - e in senso più lato tra il Patt e gran parte dell’Upt - le comunicazioni si siano interrotte, così come molto diverso è anche il modo di leggere cosa potrebbe servire oggi per cercare di vincere le elezioni ad ottobre. Certamente i due governatori non si sono mai amati e in questi cinque anni hanno coltivato disegni politici non sempre coincidenti, ma hanno pur sempre condiviso il senso di appartenenza e il valore della coalizione. Ma ora anche il collante politico e valoriale sembra essere saltato o quantomeno essere finito in secondo piano rispetto a dinamiche personali, di partito e di potere. E nemmeno lo spauracchio della vittoria della Lega sembra essere in grado di bloccare questo cupio dissolvi nelle relazioni tra i partner di coalizione.
Morale, in questo clima lo scenario di una spaccatura è alle porte. Mentre l’Upt ha fatto capire di essere pronta a lasciare il centrosinistra autonomista se questo non condividerà l’esigenza di innovarsi e cambiare candidato presidente per coinvolgere i Civici, il Patt tira dritto. Lunedì la giunta delle Stelle alpine ha confermato la linea del segretario Franco Panizza di tenere ferma la candidatura di Ugo Rossi. Panizza ha dispensato ottimismo sul risultato di ottobre, dicendosi convinto che il Patt riuscirà ad essere il secondo partito del Trentino - dietro alla Lega - battendo anche il Pd e che se anche l’Upt dovesse lasciare la coalizione quell’area sarà rappresentata da una lista che l’assessore Carlo Daldoss sta già preparando.

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