Civico non si ricandiderà «Politica non è professione»

Un lungo post su Facebook per dare l'addio al consiglio provinciale: Mattia Civico (Pd) ha annunciato che a ottobre non sarà in lizza in nessuna lista. Ecco le sue parole:

Ho preso la mia decisione (che era il mio orizzonte temporale iniziale). Ad ottobre non mi ricandiderò.

Fare politica attiva nelle istituzioni é un onore che i cittadini trentini per ben due legislature mi hanno consegnato: si ha la possibilità di conoscere e approfondire questioni che attengono ad interessi collettivi e dunque la possibilità di fare qualcosa di concreto, di coinvolgere persone ed energie per dare forza e movimento alle idee e alle prospettive. Ho potuto farlo per dieci anni. Un tempo lungo, per me significativo e importante. In questi anni ho cercato di dare tutto, mi sono immerso e innamorato delle questioni che ho seguito.

Non é questo il momento per fare un bilancio personale, ma sono orgoglioso di aver portato all’attenzione di quest’aula questioni ritenute troppo spesso marginali, che non erano in agenda: condizione di vita della minoranza Sinta e rom, diritti dell’infanzia e dei detenuti, diritti civili, modelli alternativi di protezione e accoglienza dei migranti come nel caso dei corridoi umanitari.

Sono orgoglioso di aver potuto condividere con molti riflessioni di sistema su sanità, sociale, scuola, economia solidale, cooperazione allo sviluppo.

La politica non é professione ma servizio. E anche se lusinga e seduce, bisogna resistere alla tentazione di sentirsi necessari e insostituibili.

Per questo anticipo ora che non é mia intenzione ricandidarmi alle prossime elezioni provinciali: non smetto di fare politica ma la farò in altri modi. C’è bisogno oggi più che mai di politica nel quotidiano, per ricostruire percorsi di senso e di condivisione.

Lo dico ora soprattutto per evitare che questa mia scelta possa essere minimamente messa in relazione alla scelta del candidato presidente che mi auguro avvenga in tempi brevi.

Voglio ringraziare tutti coloro che hanno avuto fiducia a in me, che hanno condiviso, raccontato, ascoltato, camminato insieme.

E siccome la politica é fatta anche di simboli, scelgo di anticipare il mio saluto oggi, nei giorni precedenti alla mia partenza per il Libano, per costruire insieme ad altri il prossimo corridoio umanitario.

Una delle avventure più belle ed umanizzanti che ho avuto il privilegio di vivere.

Perché non é vero che non si può far nulla, che non ci sono alternative alla cattiveria, che i destini di ognuno non siano profondamente interconnessi.

Buon lavoro e buona vita a tutti noi.

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